Le cose iniziano a farsi serie per l’'ex presidente degli Stati Uniti. I procuratori e gli avvocati difensori di Donald Trump hanno tenuto le arringhe finali nell'ambito del processo in corso a New York per i pagamenti inviati alla pornoattrice Stormy Daniels durante la campagna elettorale del 2016.
"Siamo inondati dalle immagini di Hollywood e da una visione del mondo filtrata attraverso lo sguardo yankee. Poi vai negli USA e ti accorgi che la realtà è diversa da come gli americani la raccontano, il che ti fa pensare che il modo in cui vogliono essere visti sia lo specchio di un disagio rispetto a quello che effettivamente sono" (A. Dominik, regista australiano)
mercoledì 29 maggio 2024
lunedì 27 maggio 2024
SCRITTORI AMERICANI L'ULTIMO ROMANZO DI J. ELLROY. RECENSIONE. BRIASCO L., James Ellroy, la lingua è una sferza, IL MANIFESTO, 5.05.2024
La «Storia segreta» degli Stati Uniti tramata da James Ellroy nel corso dei decenni approda ora a «Gli incantatori», feroce indagine intorno a Marilyn e i Kennedy: da Stile libero
Nato nel Massachusetts nel 1922, morto a settant’anni nella città di Los Angeles, Freddy Otash è stato uno degli investigatori privati più celebri della storia degli Stati Uniti. «Cerbero» di Hollywood, ha collaborato, negli anni Cinquanta, con la rivista scandalistica «Confidential», fornendo informazioni compromettenti e di prima mano su star del cinema come Frank Sinatra, Marilyn Monroe, Lana Turner e Bette Davis; ha scritto due libri di memorie, Investigation Hollywood e Marilyn, Kennedy and Me e ha recitato in due film non memorabili.
SCRITTORI AMERICANI JAMES ELLROY IN ITALIA. COLOMBO A., James Ellroy, il fiuto del voyeur per ciò che marcisce. INTERVISTA, IL MANIFESTO, 26.05.2024
Nell’atrio del Maxxi di Roma, con una camicia rosa shocking fuori dai pantaloni e un cappello di paglia blu notte che toglie e mette, ritoglie e rimette, James Ellroy si sottopone a un servizio fotografico, ovvero – per lui – a una tortura. È l’autore dei Crime Novels più importanti dai tempi eroici del (da lui e non solo) amato Hammett e (da lui) detestato Chandler. Ha acconsentito a venire in Italia per promuovere il suo ultimo libro, Gli incantatori, tradotto da Alfredo Colitto per Einaudi Stile Libero Big, pp. 624, € 22,00, e recensito su Alias da Luca Briasco), nel quale precipita Marilyn Monroe nello stesso tritacarne che aveva già impugnato per smontare leggende americane come quelle dei fratelli Kennedy o di James Dean.
venerdì 24 maggio 2024
giovedì 23 maggio 2024
CINEMA E SOCIETA'. 'I DANNATI' DI R. MINERVINI. MARCHESI T., L’altra guerra de I Dannati, un western di proletari in divisa, DOMANI, 16.05.2024
Dopo un percorso da documentarista, Roberto Minervini debutta con un film di finzione, selezionato a Cannes nella rassegna Un certain regard. The Damned (I Dannati) è l’opposto dell’avventura eroica della guerra civile americana che decenni di Cinemascope ci hanno somministrato. Quello del regista marchigiano, texano d’adozione, sembra un titolo di genere, ma è un apologo morale sull’insensatezza disumanizzante di ogni guerra
CINEMA E SOCIETA'. L'ULTIMO FILM DI K. COSTNER A CANNES 2024. MARCHESI T., Il cowboy Costner in Horizon è una madeleine proustiana, DOMANI, 20.05.2024
Il protagonista di Balla coi lupi è sempre rimasto fedele al suo genere, e ora presenta un western vecchia scuola. Il suo orizzonte è bipartisan, e la sua frontiera ha il sapore nostalgico di film che sanno rinascere dalle ceneri
Propongo di riciclare MAGA, acronimo dello slogan ringhioso di Mr. Trump (Make America Great Again) in un più placido MWGA, Make Western Great Again. Mi riconosco nella tribù di quelli per cui il western è un bene di prima necessità, quelli che ne patiscono la carestia.
domenica 19 maggio 2024
CINEMA E SOCIETA'. FESTIVAL DI CANNES 2024. INTERVISTA CON R. MINERVINI. ZEJJARI A., Minervini e il machismo venuto dal West. «Ho paura di quest’America fragile», DOMANI, 17.05.2024
Il regista marchigiano, statunitense di adozione, si racconta in occasione del passaggio del suo film I Dannati al festival di Cannes. «Affronto la diatriba tra bene e male, la mascolinità e la sua iper rappresentazione, una ricerca sulle radici dei conflitti del Paese in cui vivo da 24 anni. Un paese che annaspa. Ho portato via i miei figli dal Texas per New York. Ci sono due Americhe a velocità diverse»
Dopo The Other side (2015), Roberto Minervini è tornato in concorso al festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard con I Dannati, un primo film di finzione che ci catapulta all'epoca della Guerra di Secessione americana, in compagnia di una pattuglia di volontari in missione nelle aride terre inesplorate dell’Ovest degli Stati Uniti. Un anti western esistenziale che va a scavare nelle radici profonde dell'America sempre più inquietante di oggi