Si fornisce di seguito una chiave interpretativa sui significati associabili ai protagonisti del film di Visconti. Dopo la lettura di questo testo, provate a continuare voi nella direzione suggerita…
La storia raccontata nel film è divisa in 5 capitoli, ognuno dedicato ai cinque fratelli Parondi. Nella loro successione vediamo Vincenzo, Simone, Rocco, Ciro e Luca. Ci si può chiedere se a questi personaggi mostrati in questo ordine possano corrispondere altrettanti modelli sociali a cui essi, in un modo o nell’altro, si riferiscono.
Non essendo in grado di dimostrare il perché sia stata scelta proprio questa successione e non altre, il fatto che, tuttavia, noi vediamo queste storie succedersi proprio in questo ordine e non in altri può stimolare alcune considerazioni.
Se partiamo dai personaggi posizionati all’inizio e alla fine del racconto (Vincenzo-Luca) è difficile non interpretarli come i simboli di due mondi sociali contrapposti.
La società rappresentata da Vincenzo è quella già esistente in quel particolare momento storico in cui la storia si svolge. Sono gli anni a cavallo fra i Cinquanta e i Sessanta, quelli che vedono apparire il primo esempio di ‘sviluppo economico’ e di ‘società industriale’ nell’Italia settentrionale. Quando i Parondi arrivano a Milano, in questa città già vive da anni Vincenzo che dovrebbe sposarsi con una coetanea. Abbiamo a che fare con una coppia integrata all’interno di un modello socio-economico anche esso cristallizzato ed integrato, fatto di una identità economica che ruota attorno al commercio (è commessa alla Standa) e all’edilizia (Vincenzo è muratore) (una economia reale, si direbbe oggi). Nel corso del film questa coppia ci sarà mostrata nel suo essere ormai diventata attivo centro di produzione e riproduzione sociale.
La società rappresentata da Luca, nelle sequenze finali, invece, non la vediamo. Luca è il più piccolo dei fratelli e, come tale, è anche il futuro di quella famiglia e di una società che, forse, dovrà venire. Ma e’ anche l’unico dei fratelli rimasto a casa con la vecchia madre: ricordo di un modello famigliare in via di estinzione-sostituzione (al modello di famiglia in cui coabitavano vecchi genitori e giovani figli sposati, si sostituiscono famiglie autonome ed indipendenti in cui lo stretto rapporto vecchi-giovani si recide. Ricordiamo che nel film di Dassin, La città nuda, una delle giovani protagoniste vive, a New York, da sola, in un suo appartamento. Non è sposata, ma è economicamente indipendente. E siamo nel 1948). Luca appare, pertanto, come il simbolo di un passato che non c’è più e di un futuro che non c’è ancora, ma verso il quale sono, forse, in movimento le diverse tendenze e suggestioni rappresentate dagli altri tre fratelli che occupano, non a caso, la scena centrale ed intermedia del film.
Intanto i tre fratelli, potevano essere anche solo due. Simone e Rocco, infatti, si muovono entrambi all’interno dello stesso mondo sociale, quello dello sport/spettacolo. Del quale Visconti sembra farci intravvedere i lati moralmente ambigui e socialmente pericolosi. Quel mondo appare, infatti, connotato da un unico progetto di vita: il denaro, base di una idea di godimento e di piacere legati al lusso, alla ‘bella vita’, al sesso. In questo settore la carriera serve per ottenere tutto questo in tempi brevi.
Ed ora continuate voi…
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