venerdì 3 febbraio 2012

CINEMA. ANCORA SUL FILM DI VISCONTI. UN ESERCIZIO INTERPRETATIVO. Cinque personaggi in cerca di una società

Si fornisce di seguito una chiave interpretativa sui significati associabili ai protagonisti del film di Visconti. Dopo la lettura di questo testo, provate a continuare voi nella direzione suggerita…



   La storia raccontata nel film è divisa in 5 capitoli, ognuno dedicato ai cinque fratelli Parondi. Nella loro successione vediamo Vincenzo, Simone, Rocco, Ciro e Luca. Ci si può chiedere se a questi personaggi mostrati in questo ordine possano corrispondere altrettanti modelli sociali a cui essi, in un modo o nell’altro, si riferiscono.

   Non essendo in grado di dimostrare il perché sia stata scelta proprio questa successione e non altre, il fatto che, tuttavia, noi vediamo queste storie succedersi proprio in questo ordine e non in altri può stimolare alcune considerazioni.

   Se partiamo dai personaggi posizionati all’inizio e alla fine del racconto (Vincenzo-Luca) è difficile non interpretarli come i simboli di due mondi sociali contrapposti.

   La società rappresentata da Vincenzo è quella già esistente in quel particolare momento storico in cui la storia si svolge. Sono gli anni a cavallo fra i Cinquanta e i Sessanta, quelli che vedono apparire il primo esempio di ‘sviluppo economico’ e di ‘società industriale’ nell’Italia settentrionale. Quando i Parondi arrivano a Milano, in questa città già vive da anni Vincenzo che dovrebbe sposarsi con una coetanea.  Abbiamo a che fare con una coppia integrata all’interno di un modello socio-economico anche esso cristallizzato ed integrato, fatto di una identità economica che ruota attorno al commercio (è commessa alla Standa) e all’edilizia (Vincenzo è muratore) (una economia reale, si direbbe oggi). Nel corso del film questa coppia ci sarà mostrata nel suo essere ormai diventata attivo centro di produzione e  riproduzione sociale.

   La società rappresentata da Luca, nelle sequenze finali, invece, non la vediamo. Luca è il più piccolo dei fratelli e, come tale, è anche il futuro di quella famiglia e di una società che, forse, dovrà venire. Ma e’ anche l’unico dei fratelli rimasto a casa con la vecchia madre: ricordo di un modello famigliare in via di estinzione-sostituzione (al modello di famiglia in cui coabitavano vecchi genitori e giovani figli sposati, si sostituiscono famiglie autonome ed indipendenti in cui lo stretto rapporto vecchi-giovani si recide. Ricordiamo che nel film di Dassin, La città nuda, una delle giovani protagoniste vive, a New York, da sola, in un suo appartamento. Non è sposata, ma è economicamente indipendente. E siamo nel 1948). Luca appare, pertanto, come il simbolo di un passato che non c’è più e di un futuro che non c’è ancora, ma verso il quale sono, forse, in movimento le diverse tendenze e suggestioni rappresentate dagli altri tre fratelli che occupano, non a caso, la scena centrale ed intermedia del film.

   Intanto i tre fratelli, potevano essere anche solo due. Simone e Rocco, infatti, si muovono entrambi all’interno dello stesso mondo sociale, quello dello sport/spettacolo. Del quale Visconti sembra farci intravvedere i lati moralmente ambigui e socialmente pericolosi. Quel mondo appare, infatti, connotato da un unico progetto di vita: il denaro, base di una idea di godimento e di piacere legati al lusso, alla ‘bella vita’, al sesso. In questo settore la carriera serve per ottenere tutto questo in tempi brevi.



Ed ora continuate voi…

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