È cominciata così, con un necrologio per ricordare un amico ucciso a colpi di pistola, da un cliente che evidentemente non aveva apprezzato la sua mediazione in una disputa legale. È stato allora che Roger Hartley, professore di scienze politiche di Asheville, si è reso conto che il numero delle persone di sua conoscenza andate incontro ad un proiettile fatale, uccise o solo ferite, erano ben nove. Malgrado una vita normale, in un Paese normale, senza una guerra in casa. Così Hartley ha girato la domanda che gli frullava per la testa ai suoi contatti su Facebook. «Quante sono le persone che conosci (alle quali hai parlato) che sono state vittime della violenza delle armi? Suicidi, incidenti, omicidi... non importa. Niente politica, niente giudizi. Solo un numero». Tempo 24 ore, gli avevano risposto già in sessanta...
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