venerdì 14 aprile 2017

IL LIBERO MERCATO NEGLI USA. AEREI. M. GAGGI, La lotta di classe sugli aerei americani, CORRIERE DELLA SERA, 13 aprile 2017

Prepotenza e avidità delle aviolinee americane diventate, con le fusioni, un oligolopolio (in quattro, Delta, American, United e Southwest, si spartiscono i due terzi del traffico Usa che è la metà di quello mondiale), ma anche accuse di razzismo (il passeggero maltrattato e ferito è un medico di origine vietnamita) e di scelte commerciali esasperate o scriteriate. Dietro il «caso United» c’è, però, soprattutto la realtà di una forte esasperazione classista del trasporto aereo. 



La cabina del «jet» è unica, ma dentro i passeggeri della classe economica vengono trattati sempre peggio. Chi paga di più per la «business» o è tutelato dal fatto di essere un «frequent flyer» non subirà mai vere angherie e quindi è poco sensibile all’imbarbarimento che si registra nella parte posteriore della fusoliera. Dove i passeggeri maltrattati in genere tacciono: hanno rinunciato ai loro diritti in cambio di una tariffa più bassa.

Il caso è ormai stranoto, ha fatto il giro del mondo grazie ai video finiti sui «social media»: un passeggero di un volo United in partenza da Chicago trascinato via a forza dal suo posto. Non è un criminale, solo un medico che torna a casa sua in Kentucky. Ha pagato il biglietto, è al suo posto in aereo. Ma la compagnia per legge ha il diritto di lasciare a terra alcuni passeggeri per cause di forza maggiore: in questo caso, la necessità di imbarcare piloti e «steward» di un altro volo che altrimenti dovrebbe essere cancellato. La scelta, basata su criteri misteriosi (non spaccare i gruppi familiari, eccetera), è caduta su di lui.
David Dao si rifiuta, dice che ha pazienti da visitare. La ricerca di altri volontari è infruttuosa: l’incentivo economico offerto dalla compagnia (mille dollari per altri voli) non basta. Chiamano la polizia per obbligarlo a uscire. Lui oppone una resistenza passiva: viene trascinato fuori col volto insanguinato. Le immagini vengono rilanciate ovunque accompagnate da commenti feroci o sarcastici. Basta affiancare lo slogan della United, «Come fly the friendly skies»: venite con noi nei cieli accoglienti.

L’indignazione è universale, il titolo cade in Borsa, il capo azienda Oscar Munoz, che a caldo aveva minimizzato, due giorni dopo è costretto a scusarsi e a promettere solennemente che casi simili non si ripeteranno più. Per farlo davvero dovrebbe cambiare la filosofia di un intero settore che oggi tratta chi paga meno come un «container».

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