Solo 10 anni fa durante le presidenziali del 2008, «socialista» era un insulto rivolto ad Obama, ma da quando Bernie Sanders si è rivendicato come tale, ha perso ogni attributo denigratorio, e in poco tempo è diventato la definizione di un sentire politico in cui molti cittadini americani si riconoscono, e sempre più rappresentanti dei democratici rivendicano questa definizione.
Durante le primarie democratiche di questo midterm spesso i candidati socialisti hanno battuto i candidati moderati sostenuti dall’establishment, attuando il piano di cui parlava Sanders nel 2016: il senatore del Vermont cominciava sempre i propri comizi chiedendo «siete pronti per una rivoluzione politica?», e quando declinava i termini di questa rivoluzione parlava di un maggiore impegno da parte dei giovani nella vita politica, e di un cambiamento del partito da operare dall’interno tramite nuovi candidati socialisti in grado di cambiare l’agenda del partito.
A distanza di due anni si può dire che questo cambiamento è avvenuto, l’esempio più rappresentativo è quello della copertura sanitaria statale che non è più un progetto rivoluzionario della frangia di sinistra, ma è parte del programma anche dei candidati più moderati, così come il salario minimo di $15/ora, università gratuite e l’abolizione del dipartimento federale dell’immigrazione e delle dogane, noto anche come Ice.
I Democratic Socialist of America (Dsa) sono passati da 7.000 membri a 50.000 da quando Trump è stato eletto, ed almeno 46 candidati socialisti democratici hanno vinto le primarie nel 2018, secondo una lista stilata proprio dal Dsa, in 20 stati, tra cui Florida, Hawaii, Kansas e Michigan.
A rappresentare questa svolta politica fino ad ora era stato il sindaco di New York, Bill De Blasio, che nella sua campagna per la rielezione del 2017 ha avuto Sanders al proprio fianco, che lo ha indicato come l’esempio di prassi politica da seguire, e sempre da New York, che sta diventando il laboratorio del socialismo statunitense, è arrivata quella che è la nuova icona della sinistra Usa e non solo, Alexandria Ocasio-Cortes. La 28enne di origini portoricane, attivista politica che nel 2016 era stata una delle volontarie nella campagna di Sanders, ha vinto a sorpresa le primarie per il 18esimo distretto di New York, battendo il super favorito e super organico al partito Joseph Crowley. Il 18esimo distretto è da sempre una roccaforte democratica, e Ocasio-Cortes ha ottime possibilità di diventare la più giovane parlamentare statunitense.
Un altro inedito è la presenza di Rashida Tlaib in Michigan, avvocato, socialista, figlia di immigrati palestinesi residenti a Detroit, ha vinto le primarie democratiche per rappresentare il 13° distretto del Congresso del Michigan, ottenendo il 38% dei voti, e ha ottime possibilità di diventare la prima donna musulmana e la prima donna palestinese-americana al Congresso. Dopo essere stata eletta Tlaib ha riassunto la sua posizione con i media, dichiarando: «Sarò una donna, una mamma, una musulmana, una palestinese, un’araba e molti miei altri strati identitari dipenderanno dai miei interlocutori e in cosa vorranno identificarmi».
Alle Hawaii il 29enne Kaniela Ing si è subito definito socialista nella sua corsa per il Congresso, dichiarando di essere stato incoraggiato a intraprendere questo percorso dallo stesso attivista che ha reclutato Ocasio-Cortez.
Kaniela Ing riconosce che alcuni baby boomer, tradizionalmente centristi e affezionati all’idea moderata del partito democratico rappresentata dai Clinton, potrebbero essere spaventati, ma fa notare che «le politiche che i socialisti democratici promuovono, come l’assistenza sanitaria gratuita e l’uguaglianza economica, non sono più concetti estremi in un’America che si è trasformata».
Kaniela Ing riconosce che alcuni baby boomer, tradizionalmente centristi e affezionati all’idea moderata del partito democratico rappresentata dai Clinton, potrebbero essere spaventati, ma fa notare che «le politiche che i socialisti democratici promuovono, come l’assistenza sanitaria gratuita e l’uguaglianza economica, non sono più concetti estremi in un’America che si è trasformata».
Due candidati sostenuti dai socialisti democratici sono in due Stati chiave: Andrew Gillum, afroamericano, sostenuto da Sanders come governatore della Florida, e il più apertamente socialista, James Thompson candidato a governatore del Kansas. Thompson non ha grande esperienza politica, avendo trascorso i precedenti 13 anni come avvocato per i diritti civili, ed ha una storia personale drammatica, essendo rimasto solo e senza casa all’età di 16 anni, per poter studiare è entrato nell’esercito. Come tutti i candidati socialisti Thompson ha rifiutato le donazioni delle compagnie, e il distretto dove corre ospita forse i più influenti conservatori della storia degli Stati Uniti, i fratelli Koch, la cui rete politica si è impegnata a spendere 400 milioni di dollari per i candidati conservatori del midterm.
Ai suoi comizi partecipano anche Sanders e Ocasio-Cortez, e quando Sanders, osservando il suo look da cowboy gli ha provocatoriamente chiesto: «Ehi James, posso prendere in prestito le tue scarpe?».
Thompson ci ha messo un secondo per rispondere «indosso gli stivali perché la merda è molto profonda qui intorno».
Thompson ci ha messo un secondo per rispondere «indosso gli stivali perché la merda è molto profonda qui intorno».
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