"Siamo inondati dalle immagini di Hollywood e da una visione del mondo filtrata attraverso lo sguardo yankee. Poi vai negli USA e ti accorgi che la realtà è diversa da come gli americani la raccontano, il che ti fa pensare che il modo in cui vogliono essere visti sia lo specchio di un disagio rispetto a quello che effettivamente sono" (A. Dominik, regista australiano)
mercoledì 14 agosto 2019
VIOLENZA MADE IN USA. F. RAMPINI, Chi ha "suicidato" Epstein? Trump o Clinton?, REPUBBLICA.IT, 14 agosto 2019
Chi c'è dietro il clamoroso fallimento delle misure di sicurezza in carcere, che ha consentito al finanziere erotomane e presunto pedofilo di suicidarsi? La dietrologia si è subito scatenata alla ricerca di complotti politici. A destra dilaga la pista Clinton vista l'amicizia tra il finanziere accusato di stuprare minorenni e il vecchio Bill: Epstein viene descritto come "l'ultimo cadavere sulla coscienza dei Clinton" ai quali già vengono attribuite diverse morti o suicidi misteriosi. A sinistra con altrettanto vigore sono virali le tesi su Trump che avrebbe voluto far scomparire un amico compromettente. Twitter è il principale vettore digitale di queste fake news, con tassi di lettura stratosferici. Più delle teorie in sé, il fenomeno impone una riflessione severa sul decadimento del discorso pubblico e del confronto politico. In quanto alla risposta sul "mistero" del suicidio, l'inefficienza disastrosa del sistema carcerario è la banale (e tremenda) spiegazione. Come spesso accade, l'umana realtà è più stupida degli arzigogoli complessi che preferiamo attribuirle.
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