giovedì 2 giugno 2022

VIOLENZA MADE IN USA. M. CATUCCI, Sparatoria di massa all’ospedale di Tulsa, in Oklahoma, IL MANIFESTO, 2 giugno 2022

 A solo una settimana dall’assassinio di 19 bambini a colpi di mitra nella scuola elementare di Uvalde, Texas, e 18 giorni dopo il massacro in un supermercato di Buffalo, New York, un’America ancora in lutto assiste un altro mass shooting, questa volta a Tulsa, Oklahoma, all’interno di un ospedale dove 4 persone sono morte e diverse altre sono state ferite in una sparatoria di massa. Anche l’uomo che ha aperto il fuoco è morto per un colpo probabilmente autoinflitto, ha detto il vice capo del dipartimento di polizia di Tulsa Eric Dalgleish durante una conferenza stampa.


La polizia ha ricevuto una chiamata intorno alle 16.52 ora locale, in cui si segnalava una sparatoria in corso all’interno del Natalie Medical Building, nel campus del St. Francis Hospital. Gli agenti sono arrivati immediatamente sul posto, intorno alle 16.56, stabilendo contatti con le vittime imprigionate all’interno dell’edificio e con la persona sospettata, circa 5 minuti dopo.

L’uomo che ha commesso il mass shooting aveva con sé un fucile e una pistola, ma mentre scriviamo non è stato ancora identificato, mentre gli agenti stanno continuando a evacuare “più piani” dell’edificio, che include “centinaia di stanze e centinaia di persone”.

“Al momento stiamo trattando tutto questo come la scena di una catastrofe”, ha detto Dalgleish, specificando che i protocolli di intervento per una sparatoria di massa in corso erano “probabilmente freschi e nella mente di tutti”, dopo le critiche per la risposta della polizia alla sparatoria della scorsa settimana a Uvalde.

“Questa è stata la struttura che più di ogni altra ha lavorato per salvare la vita delle persone in questa città”, ha detto il sindaco repubblicano di Tulsa G.T. Bynum.  Alla domanda sulla sua risposta all’entrata di Tulsa nell’elenco delle città americane che hanno subito sparatorie di massa nelle ultime settimane, Bynum ha risposto: “Se vogliamo aprire una discussione politica, è qualcosa da fare in futuro, ma non stasera. Devo ancora informare i famigliari delle vittime”.

Lutto per la sparatoria a Uvalde, Texas, foto Ap
Lutto per la sparatoria a Uvalde, Texas, foto Ap

Chi si è invece espresso immediatamente, scrivendo su Twitter, è stato il deputato democratico dell’ala più a sinistra, Ro Khanna, che ha invitato ad abolire l’ostruzionismo in senato, e ad approvare una legge vera e restrittiva sulle armi, il prima possibile.

Khanna tocca il tasto nevralgico della questione.

Il filibuster, o ostruzionismo, è una procedura politica in cui uno o più membri di un organo legislativo prolungano il dibattito per ritardare, o impedire del tutto, la decisione finale su una legge. I senatori che intendono fare un filibuster, prolungano il dibattito sulla proposta di legge fino alla resa dei proponenti. In questo modo, se vogliono che il voto abbia luogo, è necessario che i proponenti scendano a compromessi. Per ammettere alla votazione una proposta di legge c’è bisogno che i tre quinti del Senato concordino sulla necessità di esprimersi sul disegno di legge; il Senato Usa è formato da 100 senatori, ed è quindi necessario che 60 di loro siano d’accordo per procedere. Un accordo che non si manifesta da 13 anni, da quando nel 2010 il Senato accettò di votare per l’Obamacare.

Di fatto il filibuster sta paralizzando l’amministrazione Biden, che vede la propria agenda legislativa bloccata al Congresso, nonostante il partito Democratico controlli entrambe le Camere.

Fino agli anni ’70, i senatori erano obbligati ad essere almeno fisicamente presenti perché il filibuster potesse avvenire, e a parlare dall’aula del Senato senza fare pause per mangiare o andare in bagno.

Per snellire i lavori, invece, è oggi permesso ai senatori di “prenotare” il loro intervento mentre svolgono altre funzioni. Di conseguenza, è diventato possibile avviare l’ostruzionismo semplicemente annunciando la volontà di farlo, senza nemmeno essere presenti.

Ciò che Khanna chiede sembra logico, abolire il filibuster e far arrivare la legge al voto. Il timore di chi si oppone alla cancellazione dell’ostruzionismo è che oggi questo passo epocale avvantaggerebbe i Dem che sono alla Casa Bianca, ma è evidente che con una presidenza conservatrice le posizioni si invertirebbero privando i progressisti di un’arma importante.

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