Secondo un sondaggio Gallup, il 25% degli americani ha persone in famiglia che hanno dovuto ritardare le cure per malattie gravi perché non potevano permettersele. Il 79% degli infermieri ritiene di operare in strutture con organici inadeguati. Tanto basterebbe per stare il più lontano possibile da questo modello di sanità e invece è proprio quello che alcuni politici indicano come esempio a cui rifarsi.

Non sorprende che i cittadini statunitense abbiano una cattiva opinione di questo sistema. Tre su quattro affermano che non soddisfa le loro esigenze. Più della metà riferisce di aver avuto problemi con le richieste di rimborso o le autorizzazioni alle cure. Una larga maggioranza ritiene che gli assicuratori non siano trasparenti e che le polizze siano volutamente complicate e difficili da capire. Il punto non è però che le assicurazioni funzionano male ma che sono proprio progettate per funzionare così. Lesinare sui rimborsi, negarli e/o procrastinarli significa una cosa molto semplice: più profitti.

Nel 2023 UnitedHealthcare ha guadagnato 23 miliardi di dollari, 3 miliardi in più dell’anno prima. Per la gioia dei suoi azionisti che sono i soliti nomi noti della finanza americana, ovvero Vanguard (9,2%), Blackrock (6%), State Street (4,9%), Fidelity (3,5%), Jp Morgan (2,8%). Thompson ha ricevuto uno stipendio di 10 milioni di dollari, il direttore generale della compagnia, Andrew Witty, 23,5 milioni.

Sui proiettili utilizzati il killer aveva fatto incidere le parole Delay, Deny, Defend (ritarda, nega, difendere la causa) le parole chiave che guidano l’azione degli assicuratori. Un mantra usato anche nel titolo di un libro che denunciava le malefatte degli assicuratori, uscito 14 anni fa (Delay, Deny, Defend: Why Insurance Companies Don’t Pay Claims and What You Can Do About It) e balzato in vetta alle vendite Amazon subito dopo l’assassinio.

Il caso scuola è quello della compagnia assicurativa statunitense Allstate che, con la consulenza di McKinsey, ha rivoluzionato le pratiche del settore. In meglio per gli azionisti, in peggio per i clienti. La società ha elaborato strategie per risparmiare il più possibile sui rimborsi. La compagnia assicurativa si è rifiutata di fornire ai giudici che esaminavano una vertenza le “ricette” elaborate dai consulenti nonostante una multa di 25mila dollari al giorno per ogni giorno di ritardo, pagando alla fine 7 milioni di dollari.

Alla fine le indicazioni sono venute alla luce. Semplici, in fondoCercare di concordare rimborsi veloci ma ridotti, al di sotto di quelli previsti nelle polizze, nel 90% dei casi. Nel rimanente 10% la sollecitazione è stata di ingaggiare un legale e trascinare la vertenza il più in lungo possibile. Poiché questo modo ruvido di porsi nei confronti dei propri clienti ha consentito ad Allstate di aumentare sensibilmente i profitti e quindi i dividendi per i soci, la tecnica si è diffusa a macchia d’olio in tutta l’industria assicurativa.

UnitedHealthcare si è distinta per essere uno dei gruppi più spregiudicati nell’attuazione di queste pratiche. La società opera soprattutto nel mondo opaco di “Medicare Advantage”, il programma che offre agli anziani la possibilità di esternalizzare il loro Medicare (il servizio di assistenza pubblico) ad operatori sanitari privati. I provider del servizio incassano una cifra fissa dal governo per ogni utente e quindi guadagnano se il costo dell’assistenza sanitaria che offrono è inferiore a questa stessa somma. L’incentivo a lesinare su tutto è evidente. In media i fornitori di Medicare Advantage respingono il 16% delle richieste di rimborso ma UnitedHealthcare, ha riportato il Boston Globe, era arrivata a negarne il doppio, ben il 32%.

“Se c’è una cosa su cui il nostro Paese diviso sembra essere d’accordo”, ha commentato Lisa Jarvis di Bloomberg , “è che il sistema sanitario è tragicamente in crisi e le aziende che ne traggono profitto sono moralmente in bancarotta”. “Per la maggior parte degli americani”, ha concordato Jia Tolentino del New Yorker , “un’azienda come UnitedHealth rappresenta soprattutto un ostacolo alla possibilità di accedere a delle cure”. Ora tutti gli operatori del settore temono l’effetto emulazione. Hanno aumentato le misure di sicurezza per i loro dirigenti e tengono segreti i luoghi degli incontri di vertici. Una reazione comprensibile. Ma per uscire dall’emergenza c’è ben altro da fare.