giovedì 18 dicembre 2014

CARCERI USA. A.GERACI, La città di New York sotto accusa per Rikers, il carcere degli orrori, CORRIERE DELLA SERA, 18 dicembre 2014

I procuratori federali, come promesso, hanno avviato un’azione legale contro il Comune di New York perché si sbrighi a fare le riforme necessarie a cambiare radicalmente il clima nella prigione di Rikers Island, una delle più grandi e dure del Paese. Un’indagine del dipartimento Usa della Giustizia ha infatti documentato una lunga serie di violenze, soprattutto ai danni dei detenuti più giovani. La decisione arriva il giorno dopo la visita del sindaco di New York Bill de Blasio nel penitenziario per annunciare la fine del regime di isolamento per i prigionieri di 16 e 17 anni: si tratta di una delle 73 raccomandazioni fatte dai procuratori federali per cancellare la «profonda cultura della violenza» che avvelena la vita nella struttura carceraria.



Non a caso Rikers Island, un complesso di dieci padiglioni in cui sono recluse circa 17mila persone, è conosciuta anche come la «tomba». Il Comune aveva 49 giorni di tempo per porre rimedio alle atrocità che avvengono nel penitenziario adottando nuove misure e nuove politiche ma non l’ha fatto.
Il rapporto sulle violenze

(Reuters)
(Reuters)

Il rapporto del governo federale è uscito ad agosto e si riferisce al periodo tra il 2011 e il 2013. In 79 pagine, pubblicate dal New York Times, vengono raccontate nei dettagli tutte le sevizie subite dai giovani detenuti. Solo nel 2013 sono stati riscontrati 565 episodi di violenza ai danni di prigionieri minorenni che hanno riportato un totale di 1.057 ferite (nel 2012 gli episodi di violenza erano stati 517, le ferite 1.059). E ancora: il 43,7% della popolazione carceraria minorile, dal 30 ottobre 2012, ha subito almeno una volta l’uso della forza da parte dello staff. Anche gli episodi violenti tra detenuti sono diffusi a Rikers Island: nel 2013 sono stati registrati 845 scontri. Un altro dato preoccupante riguarda i traumi alla testa: in un anno, dal giugno 2012 al luglio 2013, sono stati 239 gli adolescenti a riportare questo tipo di lesione (il doppio rispetto ai detenuti adulti). E anche i casi di fratture sono comuni. Altro dato importante: la frequenza con cui le guardie colpiscono i prigionieri in faccia e in testa, anche per futili motivi. Ogni episodio è circostanziato in una lunga lista di violenze che comprende anche l’abuso di forza da parte delle guardie in aree della prigione prive di telecamere di sorveglianza. E poi c’è l’uso eccessivo dell’isolamento per periodi prolungati come forma di punizione: nel 2013 il 15-25% dei detenuti minorenni è stato tenuto segregato anche per mesi (in due casi per più di 200 giorni).
Le guardie condannate: dal detenuto “arrostito” alla droga
Negli ultimi giorni più di una guardia carceraria di Rikers è finita in tribunale con accuse gravissime. L’ultimo è Terrence Pendergrass, 50 anni, condannato il 18 dicembre 2014 per la morte del detenuto Jason Echevarria, che soffriva di disturbo bipolare. Nell’agosto di due anni fa Echevarria, confinato in una cella per detenuti malati di mente dato che aveva già tentato il suicidio, ingoiò del detersivo tossico. La guardia ignorò le segnalazioni di due ufficiali e di un tecnico della farmacia preoccupati per le condizioni di salute del detenuto. Echevarria venne abbandonato a se stesso per ore e, il giorno dopo, fu trovato morto.
Nove giorni fa, invece, a finire in carcere è stata una collega di Pendergrass,Carol Lackner. La donna, 34 anni, è stata condannata per una serie di reati legati alla terribile morte di un altro detenuto: Jerome Murdough, 56enne senzatetto e con disturbi mentali, morto “arrostito” lo scorso febbraio nella sua cella. Per un malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento la temperatura era arrivata a toccare i 101 gradi centigradi. Ma la guardia carceraria - contrariamente a quanto dicevano i registri da lei falsificati - non era andata a controllare il detenuto ogni mezz’ora: quel giorno ha lasciato il suo posto venti minuti prima che Murdough fosse ritrovato in una pozza di sangue e vomito dentro la cella trasformatasi in forno.
All’inizio di dicembre è toccato anche alla guardia Austin Romain andare davanti ai giudici: ha accettato migliaia di dollari in contanti per portare ai prigionieri marijuana e altre merci. Anche l’ex secondino Khalif Phillips si è arricchito contrabbandando droga all’interno del carcere e a novembre è stato condannato a tre anni.

La droga portata in carcere dall’agente sotto copertura (NYC Department of investigation)
La droga portata in carcere dall’agente sotto copertura (NYC Department of investigation)

Sempre a novembre un’inchiesta sotto copertura del Department of Investigation (Doi) ha svelato l’inquietante facilità con cui è possibile far entrare a Rikers stupefacenti di ogni genere: un agente del Doi, travestito da guardia carceraria, è riuscito a introdurre nella prigione grandi quantità di eroina, marijuana e narcotici portandoli in tasca o addirittura in mano. In tutto l’agente ha contrabbandato 250 dosi di eroina, 24 pacchi di Suboxone (un oppiaceo), un rasoio, vodka e poco meno di 300 grammi di marijuana per un valore complessivo di 22 mila dollari (circa 18mila euro). Anche la sicurezza del carcere ha bisogno di essere riformata con urgenza.

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