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Ora potranno ambire a 230.000 posti di comando nell'esercito statunitense. Di volta in volta, saranno i responsabili dei singoli settori a decidere se le soldatesse saranno escluse da posizioni più a rischio come, ad esempio, quelle nei navy seals o nella delta force, entrambe impegnate nella lotta al terrorismo. Questa rivoluzione in campo militare supera una legge del 1994 che escludeva il gentil sesso da posti ritenuti pericolosi. Il cambiamento però non sarà immediato: i vertici militari dovranno sviluppare piani per dare la possibilità alle donne di inserirsi
La decisione, che è stato l'ultimo atto di Panetta, ha incontrato resistenze forti negli Stati Uniti. Fra i motivi il fatto che le donne hanno una forza fisica inferiore rispetto agli uomini e che la loro presenza può creare tensioni all'interno dei gruppi. Ma molti componenti del Congresso si sono detti favorevoli alla scelta. Per il presidente del Comitato militare del Senato, il democratico Carl Levin "la decisione va nella direzione della realtà e delle operazioni militari del ventunesimo secolo".
L'annuncio di Panetta chiude un lungo braccio di ferro che durava da anni. Gruppi di soldatesse hanno fatto causa al Pentagono, chiedendo il riconoscimento del loro ruolo di prima linea. La causa è stata promossa dall'American civil liberties unione (Aclu), la lobby per i diritti civili. Tra le donne che hanno promosso l'azione giudiziaria figurano anche diverse decorate della Purple Heart, una prestigiosa medaglia al valore.
Oggi le donne soldato sono il 20% dei militari in servizio attivo negli Stati Uniti e ricoprono anche posizioni di alto comando.
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