L'attacco chiude una lunga partita tra Stati Uniti e terroristi, iniziata 4 anni fa in una base americana in Afghanistan
L'AGENTE «DOPPIO» O «TRIPLO» - L’uomo bomba, il medico Humam al Balawi, avrebbe collaborato per un certo periodo con l’intelligence Usa fornendo informazioni per aiutare le incursioni dei droni ma, in seguito, avrebbe deciso di tornare dalla parte dei qaedisti. Un agente «doppio» oppure, secondo altri, «triplo», in quanto avrebbe cambiato più volte idea. Alla fine però ha messo a segno il colpo riuscendo a farsi invitare nella base della Cia a Khost. Manovra resa possibile dalla sua offerta: «Vi farò prendere Ayman Al Zawahiri». E gli americani sono caduti nella trappola accogliendolo come un ospite graditissimo all’interno della «Chapman». La Matthews aveva fatto persino preparare una torta in suo onore. E il «dottore» non appena si è trovato al cospetto dell’intero team di 007, compreso un alto ufficiale giordano, ha attivato la carica esplosiva che portava sotto un lungo mantello.
LA MAXI TAGLIA DA 5 MILIONI DI DOLLARI - La strage ha segnato profondamente la Cia e sollevato molte polemiche sulla mancanza di cautela mostrata in quell’occasione. Le critiche, però, hanno lasciato spazio alla rappresaglia con l’uccisione di diversi terroristi legati all’episodio. Una partita che si è chiusa con l’eliminazione di Rehman favorita probabilmente da un buon lavoro di intelligence o dalla soffiata di un informatore allettato dalla taglia di 5 milioni di dollari. Per i talebani è certamente un rovescio perché, oltre a perdere un capo di primo livello, significa che la loro rete di protezione è stata superata. Ma il movimento è abituato a queste situazioni e il ruolo di Rehman sarà occupato da un altro.
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