venerdì 7 giugno 2013

SPIONAGGIO DI STATO IN USA. REDAZIONE, Intercettazioni Usa, spiate le carte di credito Obama: «Piano per combattere il terrorismo», IL CORRIERE DELLA SERA, 7 giugno 2013

Anche i servizi inglesi a conoscenza dei dati riservati


Non solo telefonate, contatti informatici, social network e email. La National Security Agency aveva messo sotto controllo anche le carte di credito di migliaia di cittadini americani. Il Wall Street Journal rivela come nell'ambito della sua attività di spionaggio per individuare possibili sospetti terroristi, l'agenzia abbia raccolto anche tutti i dati relativi agli acquisti compiuti con le carte, avendo garantito l'accesso a tutte le informazioni in mano alle banche e alle società emittenti. Si allarga così a dismura la sfera di ingerenza nella privacy dei cittadini del programma Prism, un programma segreto lanciato nel 2007 dall'allora presidente George W. Bush e poi proseguito da Barack Obama.
LA REAZIONE DELLA CASA BIANCA - Lo scandalo cresce, e la marea di indignazione sobillata dai principali commentatori politici, rischia di investire Obama. Il New York Times scrive che il presidente «ha perso ogni credibilità». Nella serata di venerdì Obama è costretto a intervenire. Il presidente ha ricordato che il Congresso lo aveva autorizzato ed è stato costantemente informato. Inoltre ha rassicurato che nessuno ha ascoltato o sta ascoltando le telefonate degli americani e ha garantito che i dati sono conservati al sicuro da ogni intrusione esterna. Obama ha anche affermato che il sistema di tracciamento delle email e dell'attività sul web non si applica ai cittadini statunitensi o alle persone che vivono negli Usa. Il presidente ha aggiunto che all'inizio era scettico sul programma di sorveglianza ma che alla fine ha concluso che avrebbe aiutato a prevenire attacchi terroristici».
LE ALTRE COMPAGNIE COINVOLTE - Il programma sarebbe partito dall'analisi del flusso dati del colosso telefonico americano Verizon, ma sarebbe stato poi esteso anche a quelli di altre due grandi aziende telefoniche e internet provider: AT&T - con 107,3mln di clienti per la telefonia mobile e servizi wireless e 31,2mln per la telefonia fissa - e Sprint, con 55 milioni di utenti in tutto.
INFORMATI ANCHE GLI INGLESI - Anche l'agenzia per la sicurezza elettronica britannica, la Gchq, ha avuto accesso segreto dal giugno 2010 ai dati del programma di sorveglianza americano Prism con cui l'Fbi e la Nsa carpivano informazioni dalle maggiori aziende di internet.
I COLOSSI DELLA TECNOLOGIA - Le rivelazioni dei media statunitensi, tra indiscrezioni e conferme, descrivono un quadro sempre più inquietante della mega operazione di spionaggio. Pare certo, ad esempio, che l'intelligence statunitense abbia avuto accesso diretto ai server di nove colossi informatici . Da Microsoft a Yahoo, da Google a Facebook, da PalTalk a Aol, a Skype e Youtube, fino ad Apple. Nessuno dei principali soggetti della comunicazione digitale sarebbe escluso. Questa volta è il Washington Post a rivelarlo. Secondo il quotidiano, la National Security Agency e l'Fbi hanno avuto accesso a chat video e audio, a fotografie, email, documenti e a tutti i dati utili a ricostruire la vita e i rapporti sociali di ogni individuo e a rintracciare le persone sospette. Le società coinvolte hanno tutte dichiarato di non aver consentito l'accesso ai propri informatici, se non dietro ordini del giudice attentamente vagliati. In particolare, Google ha rimarcato di avere a cuore«la sicurezza dei dati degli utenti. Forniamo dati ai governi in conformità con la legge e rivediamo con grande attenzione tutte le richieste che ci vengono fatte».
IL CONGRESSO SOLIDALE CON OBAMA - I media e i social network sono insorti contro l'amministrazione Obama per la grave violazione alla privacy di milioni di cittadini. Ma l'indignazione non contagia il congresso americano. Non solo i democratici, ma anche i repubblicani sostengono il governo di fronte alle polemiche. I deputati, in particolare, osservano che gli strumenti adottati dalla National Security Agency sono necessari per difendere la sicurezza nazionale dalla minaccia terroristica. Così ad attaccare Barack Obama e il suo programma di sorveglianza sulle utenze dei cellulari e del web sono rimasti alcuni 'liberal' progressisti da sempre contrari al Patriot Act e alcuni estremisti vicini al Tea Party, apertamente contrari ad ogni intervento del governo nella vita di cittadini, figuramoci del controllo del web.

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