Solo 10 anni fa durante le presidenziali del 2008, «socialista» era un insulto rivolto ad Obama, ma da quando Bernie Sanders si è rivendicato come tale, ha perso ogni attributo denigratorio, e in poco tempo è diventato la definizione di un sentire politico in cui molti cittadini americani si riconoscono, e sempre più rappresentanti dei democratici rivendicano questa definizione.
"Siamo inondati dalle immagini di Hollywood e da una visione del mondo filtrata attraverso lo sguardo yankee. Poi vai negli USA e ti accorgi che la realtà è diversa da come gli americani la raccontano, il che ti fa pensare che il modo in cui vogliono essere visti sia lo specchio di un disagio rispetto a quello che effettivamente sono" (A. Dominik, regista australiano)
giovedì 8 novembre 2018
sabato 14 luglio 2018
REPORTAGE DAL KENTUCKY CHE HA VOTATO TRUMP. A. FLORES D'ARCAIS, Viaggio nella contea bianca più povera degli Stati Uniti. Che ha votato per Donald Trump, L'ESPRESSO, 13 luglio 2018
elcome to Booneville”. Ben piantato, t-shirt azzurra della Kentucky University tagliata alle spalle, gambe larghe e sguardo da finto duro, Ronny Craig dà il suo benvenuto davanti all’ingresso di una casa che fronteggia quello che un tempo era il tribunale della Contea. «Non c’è molto da vedere da queste parti, chi riesce se ne va, i pochi giovani che restano sono schiavi del “meth”, le miniere sono chiuse e sì, è vero, siamo la contea bianca più povera d’America». Dietro la vetrata che fa da porta e finestra il salotto è buio, una ragazza si nasconde, un uomo e una donna dall’età indefinita ma dai volti provati da una vita che sa di stenti abbozzano un sorriso, un giovane è allungato su una poltrona e biascica qualche parola di saluto. «Per me non c’è problema, ma loro non vogliono essere fotografati, sono i miei vicini, qui ci conosciamo tutti, sappiamo tutto di tutti. L’Italia è lontana vero? Anche New York. Io non sono mai uscito dal Kentucky, però una volta la Big Apple la voglio proprio visitare. Quando avrò i soldi».
mercoledì 11 luglio 2018
SOCIOLOGIA E CLASSI SOCIALI IN AMERICA. R. REEVES, Stop Pretending You’re Not Rich, THE NYT, 10 giugno 2017
When I was growing up, my mother would sometimes threaten my brother and me with elocution lessons. It is no secret that how you talk matters a lot in a class-saturated society like the United Kingdom. Peterborough, our increasingly diverse hometown, was prosperous enough, but not upscale. Six in 10 of the city’s residents voted for Brexit — a useful inverse poshness indicator. (In Thursday’s general election, Peterborough returned a Labour MP for the first time since 2001.)
SOCIOLOGIA. RICHARD REEVES. LE COLPE DELLA CLASSE MEDIO-ALTA. S. HOLDER, For explaining the America's class warfare, in POLITICO.COM
Donald Trump’s election has been widely explained as the “left behind” rising up against the “elites.” But just who are those elites? Scholar Richard Reeves paints a picture of American privilege that might be discomfiting to liberals: that the problem lies not just with the top 1 percent, but with the educated top 20 percent, who are hoarding a more substantial portion of opportunities than everyone else—and passing on their privilege to their kids.
sabato 7 luglio 2018
giovedì 21 giugno 2018
AMERICAN NIGHTMARE. REPUBBLICA.IT, 21 GIUGNO 2018
venerdì 18 maggio 2018
LAVORO E AUTOMAZIONE ENTRO IL 2050. P. MASTROLILLI, Sfida fra uomini e robot: entro il 2050 un terzo dei lavoratori americani sostituito da androidi, LA STAMPA, 17 maggio 2018
Un terzo dei lavoratori americani tra i 25 e 54 anni d’età sarà rimpiazzato dai robot entro il 2050. Ciò provocherà fortissime tensioni sociali, favorendo ancora di più l’ondata populista. Fin qui le previsioni allarmanti, che in parte già conoscevamo. Nello stesso tempo, però, esistono aziende che stanno già sfruttando al meglio questa tendenza storica, usando le macchine per i compiti più facili e ripetitivi, e assumendo esseri umani per quelli più complessi. La chiave è prepararli per i nuovi lavori, e assistere quelli che comunque non riusciranno a superare indenni la fase della transizione.
VIOLENZA MADE IN USA E DOPO TRUMP. DA LA REPUBBLICA.IT e VANITY FAIR 18 maggio 2018
Foto da LA REPUBBLICA del 18 maggio 2018
Foto da VANITY FAIR del 18 maggio 2018
Foto da LA REPUBBLICA del 18 maggio 2018
sabato 28 aprile 2018
INFANZIA E CONSUMISMO IN USA. P. BEVILACQUA, IL MANIFESTO, 21 aprile 2018
https://kikukula5.blogspot.it/2018/04/riduzione-dei-consumi-e-bambini-p.html
sabato 10 marzo 2018
CINEMA E SOCIETA'. AFRO-AMERICANI E RAZZISMO. MOONLIGHT. P. BIANCHI, Recensione, CINEFORUM, 16 febbraio 2016
https://kikukula7.blogspot.it/2018/03/societa-americana-e-razzismo-moonlight.html
giovedì 15 febbraio 2018
VIOLENZA MADE IN USA. LA STRAGE IN FLORIDA. REDAZIONE, Trump parla della strage in Florida ma non menziona mai le armi, LA REPUBBLICA, 15 febbraio 2018
Rendere sicure le nostre scuole e affrontare la spinosa questione della salute mentale". Sono gli obiettivi che Donald Trump ha indicato nel messaggio alla nazione dopo la strage compiuta ieri da un ex studente alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, che ha ucciso 17 persone imbracciando un'arma semiautomatica AR-15.
mercoledì 3 gennaio 2018
VIOLENZA MADE IN USA. OHIO. G. OLIMPIO, La strage dell’Ohio: la famiglia sterminata da un misterioso killer (che ha graziato solo i neonati), CORRIERE DELLA SERA, 2 gennaio 2018
a pietà verso i bambini
Kenneth Rhoden non si fidava del prossimo. Per questo aveva piazzato attorno alla proprietà delle videocamere che dovevano affiancare la sorveglianza del suo pit bull. Non sono servite, perché qualcuno le ha messe fuori uso, si è introdotto nel camper e ha liquidato Kenneth. Poi se ne è andato lasciando sul cadavere banconote di piccolo taglio. Quasi mille dollari, dicono. Forse meno. Oppure nulla. Adesso conta poco. Kenneth Rhoden non è stato l’unico la notte tra il 21 e il 22 aprile del 2016. Lui è stata la vittima numero 8, l’ultima. Prima hanno fatto fuori altre sette persone, tutte imparentate e sparpagliate in case stile prefabbricato, a quindici minuti distanza, a Peebles, un paesetto a 40 chilometri da Cincinnati, Ohio (nella foto sopra, l’area dove è avvenuta la strage della famiglia Rhoden).
Iscriviti a:
Post (Atom)