Ecco perchè non si coltiva intelligenza
Benedetta sia l'ignoranza, vien da dire. Ecco perchè non si coltiva intelligenza: molto meglio per i governi avere a che fare con popoli stupidi.
Lo storico Andrej Fursov, riflettendo sulle ragioni del declino dell'istruzione in Occidente, parla di una ''distruzione'' scientemente voluta iniziata con la famosa ''scuola delle tre i'' di morattiana memoria: informatica, impresa, inglese.
La lotta per i valori tradizionali sta assumendo una dimensione completamente diversa.
''Educazione e informazione diventano la cosa più importante. Non è un caso che negli ultimi decenni del Novecento sia in atto in Occidente la distruzione dell’istruzione. Mio figlio ha studiato in una scuola americana, io stesso ho insegnato nelle università americane e non nelle peggiori - Yale, Columbia University, in Inghilterra - Durham University. Il livello di distruzione dell'istruzione lì: la nostra scuola, anche quella attuale, non potrebbe sognare il livello di stupidità che esiste nelle buone scuole pubbliche negli Stati Uniti.
Devono distruggere l’istruzione, devono creare una generazione di ticktocker, in modo che siano pronti come oggetti di nuovo sfruttamento. Parte di questa giovane generazione di ticktocker qui non riesce a leggere testi lunghi. Adesso è un problema con gli studenti: molti studenti, anche nelle università d'élite, non riescono a leggere più di 5-6 pagine.
I cinesi hanno un bel detto: "Se non sai leggere testi lunghi, lavori con le mani, non con la testa". Lo stesso WEF ha recentemente pubblicato un piccolo memorandum su ciò che avrà valore in futuro. La prima è la capacità di leggere testi lunghi e la seconda è la capacità di analizzarli.
Se stanno smantellando il sistema educativo, sanno cosa stanno facendo. Cosa sono oggi Oxford, Cambridge e la Sorbona? Per la classe media si tratta di una sorta di disoccupazione posticipata. Torniamo al punto che dobbiamo interrompere l’istruzione per preparare le persone a essere sottoposte a un nuovo sistema, un sistema di sfruttamento postcapitalista''.
Parole che meritano la nostra riflessione.
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