Il via libera alle nozze gay in California vale mezzo miliardo di dollari. Con l’annullamento della “Proposition 8”, il referendum che nel 2008 mise al bando i matrimoni tra omosessuali, è scattata una vera corsa all’altare nel Golden State, che sarà preziosa per le casse dello Stato e dei commercianti. Il think tank Williams Institute della UCLA School of Law prevede infatti 37mila matrimoni tra persone dello stesso sesso all’interno dello Stato da qui al 2016, che creeranno un giro d’affari da 492 milioni di dollari.
Le entrate fiscali legate ai matrimoni, secondo l’organizzazione, aumenteranno di 46 milioni di dollari nei prossimi tre anni. A beneficiarne, però, non saranno soltanto le casse pubbliche, ma anche ristoranti, catering, negozi, avvocati, banche e consulenti finanziari. “Nelle ultime 24 ore abbiamo già ricevuto 17 prenotazioni per cerimonie”, ha detto Jeffery Gordy, titolare di Prefer a Chef, servizio catering della zona di Sacramento, al giornale locale The Fresno Bee, sottolineando che “questa è probabilmente la decisione migliore che il governo abbia preso per aiutare le aziende”.
Nei giorni scorsi, oltre al via libera delle nozze gay in California, è stato dichiarato anticostituzionale anche il “Defence of Marriage Act”, la legge che nega i benefici federali alle coppie dello stesso sesso. Gli analisti iniziano quindi a fare i conti anche fuori dalla California. Il Congressional Budget Office, l’ufficio di analisi del Congresso americano, stima che – se arriverà il via libera a livello federale – si potrà ridurre il deficit di 500-700 milioni di dollari all’anno da qui al 2014, una cifra che rappresenta lo 0,016% del totale delle spese federali per 3.700 miliardi di dollari.
I numeri, d’altronde, parlano chiaro. Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha annunciato lo scorso luglio che gli 8.200 matrimoni gay dell’ultimo anno (il 10% del totale) hanno portato 16 milioni nelle casse della città, con un impatto economico totale di 259 milioni di dollari. “La nostra città è diventata più aperta e libera”, ha commentato Bloomberg, “aiutando anche a creare nuovi posti di lavoro e dare sostegno all’economia”. Oltre 200mila persone hanno infatti raggiunto la città per sposarsi o per assistere a un matrimonio, prenotando 235mila notti in hotel.
New York non è però l’unica città che si è arricchita grazie al via libera alle nozze gay. In Massachussets, secondo le stime del Williams Institute, i matrimoni tra coppie dello stesso sesso hanno favorito l’economia dello Stato con 111 milioni di dollari nei cinque anni dopo la prima cerimonia gay dello Stato, nel 2004, grazie soprattutto alle spese per le nozze e i festeggiamenti.
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