Doveva essere il weekend della celebrazione della festa dell'indipendenza, invece sono stati giorni macchiati di sangue a Chicago.
Il bilancio è di 9 morti, tra cui un ragazzo di 16 anni, e oltre 60 feriti. Nonostante le recenti statistiche indicano che dall'inizio dell'anno il numero delle sparatorie e degli omicidi sono diminuiti a Chicago, questo è stato il weekend più sanguinoso che si ricordi.
La serie di sparatorie è iniziata venerdì sera quando un giovane di 34 anni, Corey Hudson, è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa dopo un tamponamento. L'amico che era con lui è rimasto ferito.
In un'altra sparatoria, avvenuta sabato e che ha coinvolto la polizia, un 16enne, Warren Robinson, è stato ucciso da un agente durante un inseguimento. Secondo i poliziotti, la vittima si era nascosta dietro un'auto e li minacciava con una pistola mentre la madre nega.
E ancora, domenica sera una donna è stata ferita al braccio e un uomo all'addome in una sparatoria avvenuto alla periferia della città; un'altra donna ha riportato ferite alla testa dopo essere stata sfiorata da una pallottola vagante mentre si trovava sul portico di casa.
"Siamo inondati dalle immagini di Hollywood e da una visione del mondo filtrata attraverso lo sguardo yankee. Poi vai negli USA e ti accorgi che la realtà è diversa da come gli americani la raccontano, il che ti fa pensare che il modo in cui vogliono essere visti sia lo specchio di un disagio rispetto a quello che effettivamente sono" (A. Dominik, regista australiano)
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