Violenza e ancora più violenza a New York durante lo scorso fine settimana.
Ecco il bilancio del weekend: 5 sparatorie a Manhattan, 5 nel Bronx, 9 a Brooklyn, una in Queens e una a Staten Island. Totale 21 persone coinvolte fra venerdì e sabato e altre 3 passata la mezzanotte di domenica. Un drammatico bilancio che ha costretto il commissario del NYPD a dare disposizione affichè 600 nuovi poliziotti appena laureati alla Police Academy.
Nomi di strade e di quartieri che dicono poco al lettore italiano ma che includo in questa cronaca del weekend per dare il senso che questa esplosione di violenza sta avvenendo un po’ dappertutto a New York, ma principalmente nei quattro distretti meno benestanti. Manhattan, con l’eccezione di Harlem, rimane una zona relativamente tranquilla dove è raro che un proiettile occasionale – magari per un regolamento di conti fra spacciatori – venga a turbare la tranquillità dei suoi residenti.
Il primo episodio di violenza è avvenuto sabato sera a Brooklyn dove, all’ombra delle leggendarie giostre di Coney Island, un bambino di 10 anni è rimasto casualmente coinvolto in una sparatoria che ha fatto finire in ospedale sia lui che un ragazzo di venticinque anni. Un proiettile ha colpito il bambino al ginocchio mentre il ragazzo è più grave dopo essere stato colpito allo stomaco. Entrambi sono stati ricoverati al Lutheran Medical Center.
Meno di tre ore dopo in Queens un uomo di 33 anni, Jason Bragg, è morto sul colpo dopo che un proiettile lo aveva colpito alla testa mentre camminava lungo la 219sima Street nella zona di Saint Albans.
Poco dopo la mezzanotte la violenza si è spostata nel Bronx dove un uomo è stato raggiunto da un proiettile nella schiena. Fortunatamente il colpo non è stato mortale.
Non erano neppure le 2 di sabato notte quando a Harlem c’è stata una sparatoria che ha viste coinvolte quattro persone. Lungo la Fifth Avenue all’altezza della 139sima Strada un primo proiettile ha colpito un ragazzo di 16 anni alla coscia, un secondo si è infilato nel tallone di un uomo di 21 anni, un terzo nell’occhio di un diciottenne mentre una donna di 21 anni è stata colpita al petto.
Erano le 3 e 15 del mattino quando la polizia è intervenuta a Staten Island dove un uomo di 42 anni era stato colpito al volto mentre transitava lungo Amboy Road.
Mezz’ora dopo gli agenti del NYPD erano in azione nuovamente a Brooklyn dove un uomo di ventotto anni era stato freddato all’istante con un colpo alla schiena, un altro di 31 anni era stato colpito a una gamba e una donna di 27 era stata ferita da un proiettile nel piede.
Dieci minuti dopo in un’altra parte di Brooklyn, questa volta a Crown Heights, un proiettile voltante si era andato a conficcare nella gamba destra di un ragazzo di ventitre anni mentre un secondo, pericolosissimo proiettile lo aveva sfiorato al collo.
Non era passata neppure un’ora che le sirene della polizia si sono precipitate su University Avenue dove Roderick Romney di 24 anni era stato colpito allo stomaco. Un proiettile solo che lo aveva ucciso all’istante.
E due ore dopo nuova corsa pazza della polizia a East New York, un quartiere di Brooklyn dove un ragazzo di venticinque anni era stato colpito all’addome. A quell’ora era già lunedì mattina. Il weekend era finito ma le violenze no. Quattro ore dopo – verso le 11 di mattina – altra sparatoria nel Bronx con due uomini rimasti coinvolti.
Perchè tutto d’un tratto una tale esplosione di violenza? Alcuni residenti di New York non si sorprendono. Dicono che tutti gli anni non appena arriva il caldo è come se la gente perdesse la testa. Se così fosse marca male: lo scorso weekend non faceva poi così caldo. C’era una piacevole brezza. La grande calura estiva deve ancora arrivare.
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