I lavoratori della città che non dorme mai dormono in continuazione, sui mezzi di trasporto che usano per andare ai loro posti. Gli abitanti di New York, infatti, non vivono nella città dove si fatica di più, ma in quella dove si perde più tempo con il “commuting”. Lo dimostra uno studio appena pubblicato dall’ufficio del City Comptroller Scott Stringer, ossia la persona incaricata di controllare le spese e l’efficienza della città.
Il rapporto ha molti aspetti interessanti. Il luogo dove si lavora di più in America è San Francisco, con 44,01 ore medie settimanali passate alla scrivania, o dovunque si venga impiegati. Poi seguono Washington e Charlotte, con 43,50, Houston con 43,44 e Forth Worth con 43,43. New York è solo al dodicesimo posto, con 42,50 ore settimanali. La più pigra è Detroit, con 41,07.
Quando si aggiunge il tempo perso per andare al lavoro, però, la classifica si capovolge. In media ogni abitante di New York passa in questa attività 6,18 ore alla settimana, e così la città balza al primo posto della graduatoria, con 49,08 ore complessive trascorse fra la corsa per raggiungere il posto, e le mansioni poi svolte. San Francisco invece scende al secondo posto, con 48,58 ore, mentre all’ultimo cala Milwaukee, dove si perdono solo 3,40 ore alla settimana per andare al lavoro.
A New York chi passa più tempo a sgobbare sono medici e chirurghi, con 61,01 ore settimanali, seguiti dagli executive di grandi società e i legislatori, ossia i politici parlamentari, con 57,26 ore settimanali, e poi dagli avvocati e giudici con 55,38. I più pigri sono gli assistenti dei maestri nelle scuole, che si impegnano solo per 42,29 ore.
Il punto dello studio? Dimostrare che i lavoratori di New York faticano più di tutti gli altri a causa del “commuting”, e quindi bisogna migliorare i trasporti pubblici e pagare meglio le persone che perdono un sacco di ore intrappolate sui treni, le auto, i bus e le metropolitane, invece di stare al loro posto a guadagnare.
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