martedì 27 dicembre 2016

USA PRIMI PER VENDITA DI ARMI. REDAZIONE, Gli Usa primi fornitori mondiali di armi: 40 miliardi di dollari, LA REPUBBLICA, 27 dicembre 2016

NEW YORK  - Gli Stati Uniti fornitori mondiali di armi. Nel 2015 ne hanno vendute per un valore di 40 miliardi di dollari, confermandosi leader delle vendite nel mondo. Al secondo posto la Francia con 15 miliardi di dollari.

E' quanto emerge da uno studio condotto per il Congresso americano e riportato dal New York Times, secondo il quale lo scorso anno sono state vendute complessivamente armi per 80 miliardi di dollari, in calo rispetto agli 89 miliardi di dollari del 2015.

I Paesi avanzati restano anche nel 2015 i maggiori acquirenti di armi, con acquisti per 65 miliardi.
Il calo delle vendite globali è legato all'economia debole, spiega il rapporto. ''Problemi di bilancio hanno spinto molti Paesi a posticipare o limitare gli acquisti. Alcuni Paesi hanno scelto di non acquistare nuove armi e di ammodernare i loro sistemi esistenti''.

domenica 20 novembre 2016

ELEZIONI IN USA. TRUMP PRESIDENTE. G. MOLTEDO, Con Trump tutte le sfumature della destra, IL MANIFESTO, 20 novembre 2016

«Tieniti stretti gli amici, ma ancor più i tuoi nemici», ripeteva don Vito Corleone a Michael/Al Pacino, che ricordava quelle parole paterne come la massima della sua vita.

ELEZIONI IN USA. TRUMP PRESIDENTE. J. BUTLER, Quelle urne sommerse da sessismo e razzismo, IL MANIFESTO, 10 novembre 2016

Due sono le domande che gli elettori statunitensi che stanno a sinistra del centro si stanno ponendo. Chi sono queste persone che hanno votato per Trump? E perché non ci siamo fatti trovare pronti, davanti a questo epilogo? La parola «devastazione» si approssima a malapena a ciò che sentono, al momento, molte tra le persone che conosco. Evidentemente non era ben chiaro quanto enorme fosse la rabbia contro le élites, quanto enorme fosse l’astio dei maschi bianchi contro il femminismo e contro i vari movimenti per i diritti civili, quanto demoralizzati fossero ampi strati della popolazione, a causa delle varie forme di spossessamento economico, e quanto eccitante potesse apparire l’idea di nuove forme di isolamento protezionistico, di nuovi muri, o di nuove forme di bellicosità nazionalista. Non stiamo forse assistendo a un backlash del fondamentalismo bianco? Perché non ci era abbastanza evidente?

sabato 1 ottobre 2016

SILICON VALLEY E I SUICIDI FRA GIOVANI E ADOLESCENTI. EDITORIAL STAFF, The Dark Side of Having Rich Parents in Silicon Valley, NEXTSHARK, 15 febbraio 2016

Silicon Valley is an area known for its entrepreneurial spirit and its affluent population of business and tech leaders. However, it’s lesser known that the area has one of the highest suicide rates among teenagers and young adults in the country.

martedì 20 settembre 2016

PIU' SOCIAL PER TUTTI. G. SCLAUNICH, Medico o insegnante? A ciascuno il suo (social), CORRIERE DELLA SERA, 12 novembre 2014

Distinguiti in ciò che fai, recita l’homepage di LinkedIn, il papà dei social network dedicati al lavoro. Per un manipolo di nuovi arrivati lo slogan va riformulato in senso contrario: più che distinguersi, per lavorare bisogna unirsi a chi ci somiglia.

sabato 3 settembre 2016

COLONIZZARE MARTE. E. RE GARBAGNATI, "Per colonizzare Marte iberniamo gli astronauti, LA REPUBBLICA, 2 settembre 2016

ROMA - Colonizzare Marte sarà una delle sfide più difficili per l'umanità. E si stanno raccogliendo idee e progetti che rendano praticabile la conquista del Pianeta Rosso. Da tempo, per esempio, si studia la possibilità di indurre negli astronauti uno stato di ibernazione, da una parte per abbattere i costi delle missioni umane, dall'altra per rendere il lungo viaggio verso Marte più sicuro e molto meno faticoso per gli equipaggi. Benefici che potrebbero gettare le basi per compiere davvero i primi passi su Marte, e che saranno essenziali successivamente per la creazione di un avamposto umano a lungo termine. Almeno è quello che hanno detto in sostanza i membri del team che hanno esposto la loro analisi al 2016 Nasa Innovative Advanced Concepts symposium in corso a Raleigh, in North Carolina.

martedì 23 agosto 2016

ECONOMIA FINANZIARIA MADE IN USA. L. GROSSO, Il broker americano che guadagnava con la morte, L'ESPRESSO, 18 agosto 2016

Fai sottoscrivere un investimento a un malato terminale, aspetti che il destino faccia il suo corso e poi recuperi la plusvalenza. Semplice, pulito, veloce: un sistema tanto cinico quanto perfetto quello messo a punto da Donald "Jay" Lathen, broker newyorkese oggi sotto inchiesta della SEC (Securities and Exchange Commission) l’organismo di vigilanza americano, simile alla nostra Consob, che controlla la regolarità delle operazioni  finanziarie.

giovedì 11 agosto 2016

USA KISSINGER CARTER E L'ARGENTINA. S. MOROSI, Kissinger boicottò gli sforzi di Carter per bloccare i massacri di Videla, CORRIERE DELLA SERA, 11 agosto 2016

Jorge Videla, il dittatore dei 30.000 desaparecidos, non sfugge alla categoria arendtiana della «banalità del male». Il tenente generale che guidò la giunta militare argentina negli anni ‘70 (tutto comincia nel 1976 quando un colpo di stato depone la presidente Isabelita Peròn) mise metodicamente in atto un sistematico piano genocidiario, tendente al sequestro di persona, al furto di ogni bene mobile e immobile delle sue vittime, all’assassinio e alla sparizione delle persone. Non agiva da solo, molti sapevano. Tra questi anche Henry Kissinger, il Grande Vecchio della diplomazia statunitense, che «danneggiò i tentativi dell’amministrazione di Jimmy Carter nel contenere la furia assassina del regime argentino, andando a Buenos Aires a parlare in termini positivi della politica contro il terrorismo del generale Jorge Videla (morto nel 2013) e facendo così infuriare Washington». La rivelazione è stata fattasulle pagine del Guardian, grazie a una serie di nuovi documenti, dossier finora segreti, declassaficati lunedì 8 agosto (qui vi abbiamo raccontato le ultime condanne per l’operazione Condor).

martedì 2 agosto 2016

PRESIDENZIALI 2016. IL CASO D. TRUMP. R. ZIMLER, Usa, Trump ha successo perché siamo tutti più scemi, L'ESPRESSO, 1 agosto 2016

Un anno fa ho tenuto una conferenza sull’importanza della narrazione e per dimostrare la mia tesi sull’infantilizzazione del cinema americano ho fatto una ricerca sui primi film in classifica nel 2014. Ecco i maggiori successi di quell’anno: “Capitan America”, “X-Men”,“Guardiani della Galassia”, “Interstellar”, “Cattivi vicini” “Tartarughe Ninja”. Oggi, quasi tutti i film che ottengono i maggiori incassi in America sono rielaborazioni di fumetti, commedie adolescenziali e fanta-western. O si basano su trame sciocche, stereotipate (il bene supremo contro il male implacabile). Spesso, come nel film “Lego Movie” sembra che siano state scritte per vendere giocattoli ai bambini.

martedì 12 luglio 2016

VIOLENZA DISEGUAGLIANZA RAZZISMO DOPO OBAMA. M. BOZZI SENTIERI, Il male americano, ARIANNA EDITRICE, 12 luglio 2016

Non è una bella America quella che Barack Obama consegnerà, tra pochi mesi, al suo successore.
La recente strage di poliziotti bianchi, a Dallas, ad opera di un afroamericano reduce dell’Afghanistan, è diventata la classica punta d’iceberg della grave crisi razziale e sociale di un Paese spaccato a metà, segnato da tensioni e da violenze che sembravano riservate agli archivi e alla memoria, dopo  l’elezione, otto anni fa, del primo presidente di colore. Ad uscirne a pezzi è l’idea stessa di un’America finalmente ibrida, fissata nel Presidente-Simbolo, in grado di rappresentare trasversalmente i bianchi ed i neri, le élite intellettuali ed i ceti popolari, le periferie e Wall Street. Obama si trova ad essere  contestato sia dal  nuovo movimentismo dei neri, con in testa il radicale Black Lives Matter (“Le vite dei neri contano”) sia dal candidato repubblicano Donald Trump, che ha buon gioco a parlare di un’America divisa e di un presidente che vive in un “Paese immaginario”.

GUERRE USA NEL MONDO. IRAQ. G. STABILE, Gli Usa inviano altri 560 soldati in Iraq: serviranno nell’attacco a Mosul, LA STAMPA, 12 luglio 2016

Gli Stati Uniti invieranno altri 560 soldati in Iraq. Le truppe, che porteranno il totale degli americani nel Paese a oltre 4600, saranno dislocate nella base aerea di Qayyara, a 65 chilometri a Sud da Mosul, appena riconquistata dall’esercito iracheno. 

sabato 18 giugno 2016

VIOLENZA MADE IN USA. STRAGE DI ORLANDO. F. SEMPRINI, Obama a Orlando: guerra al terrorismo ma bisogna fermare la vendita delle armi, LA STAMPA, 17 giugno 2016

Lotta dura contro lo Stato islamico e ogni gruppo terroristico, e rilancio della crociata per il controllo della circolazione delle armi da fuoco negli Stati Uniti. Si articola su questo doppio binario la risposta di Barack Obama all’ennesima strage che ha sconvolto l’America, quella compiuta da Omar Mateen nella notte tra sabato e domenica. La peggiore che l’America moderna ricordi dopo l’11 settembre, 49 morti e 53 feriti, di cui sei versano in gravi condizioni, uccisi all’impazzata durante una normale serata nel locale gay Pulse di Orlando, in Florida.

sabato 23 aprile 2016

SUICIDI IN USA. An awful hole, THE ECONOMIST, 31 gennaio 2015

BEING depressed is like having a terrible headache, says one Atlanta businessman. Except that a few days of rest do not stop the pain: “You’re just expected to keep going.” Trying to “man up”, he sought little help for his condition, choosing to hide it instead. “It all gets so debilitating that you don’t want to go on,” he explains.
He tried to kill himself more than once; fortunately, his attempts came to nothing. But the same cannot be said for a growing share of Americans. The suicide rate has risen from 11 per 100,000 people in 2005 to 13 seven years later. In the time it takes you to read this article, six Americans will try to kill themselves; in another ten minutes one will succeed.
Over 40,000 Americans took their own lives in 2012—more than died in car crashes—says the American Association of Suicidology. Mondays in May see the most incidents. The rates are highest in Wyoming and Montana, perhaps because guns—which are more effective than pills—are so common there (see chart). Nationally, guns are used in half of all successful suicides.
What drives people to self-destruction? Those who suffer 

lunedì 18 aprile 2016

SCRITTORI AMERICANI. DON DE LILLO. I. BOZZI, Don DeLillo, il realista metafisico Lo scrittore americano: le opere e i temi, LA LETTURA, 17 aprile 2016

Considerato uno dei più importanti scrittori americani, Don DeLillo (foto sotto) è nato a New York il 20 novembre 1936. Suoi sono affreschi letterari come AmericanaLibra, eUnderground, ritenuto uno dei suoi capolavori; e poi gli interni nevrotici e gelidi di Rumore bianco ma anche di Cosmopolis (anche se gli interni, qui, sono costituiti da una limousine, all’interno della quale si svolge l’intero romanzo): ha raccontato i giorni della tragedia dell’11 settembre ne L’uomo che cade, ha esplorato lo spaziotempo della mente in Point Omega (i suoi libri sono editi da Einaudi).
La sua prosa è sospesa sul filo tra una grande vena realistica — le sue descrizioni riescono in pochi tratti a definire epoche, caratteri umani ed emozioni — e una profonda aura metafisica, che pone questioni filosofiche e interrogativi inattesi sul destino e soprattutto sulla realtà dell’esistenza. La sua è una famiglia di emigrati italiani, cattolici, e la sua giovinezza trascorre nel Bronx, tra gli studi e i primi lavoretti: è custode in un parcheggio, lavora in un’agenzia pubblicitaria. Poi, nel 1971, l’esordio: pubblica il primo romanzo,Americana. 

mercoledì 13 aprile 2016

USA OGGI ATTRAVERSO LE SERIE TELEVISIVE. S. DANNA, Serie tv, l’America senza morale, CORRIERE DELLA SERA, 13 aprile 2016

Che le serie tv siano il vero «grande romanzo americano» auspicato dai pigri recensori dei nostri giorni, Aldo Grasso lo dice da almeno un decennio. Solo che tra il 2007 — quando usciva il primo saggio del critico televisivo intitolato Buona maestra. Perché i telefilm sono diventati più importanti del cinema e dei libri — e il 2016, anno di pubblicazione del libro La nuova fabbrica dei sogni, scritto con Cecilia Penati, in uscita per il Saggiatore, c’è una differenza sostanziale: la rivoluzione è compiuta. Alle serie tv è stata riconosciuta pienamente non solo la dignità culturale di un’opera letteraria (sono davvero pochi ormai quelli che alla domanda «Hai mai visto Breaking Bad?» rispondono alzando il sopracciglio: «Non guardo la televisione»), ma anche la doppia funzione che le caratterizza: quella «civile», specchio patinato e intelligente del nuovo soft power americano; e quella «terapeutica»: strumento collettivo di auto-analisi. Non è un caso se tra i soggetti-bersagli preferiti dalla serialità degli ultimi anni ci siano il sogno americano e l’istituzione del matrimonio. Prodotti come The AmericansHouse of CardsThe Newsroom raccontano meglio di qualsiasi editoriale o saggio geopolitico la fragilità di una potenza — e delle élite che la rappresentano — che è arrivata nel XXI secolo con le ossa quasi rotte.

lunedì 28 marzo 2016

LA DEMOCRAZIA DIGITALE IN USA. INTERVISTA CON J. FRANZEN. P. MASTROLILLI, Jonathan Franzen: “Democrazia digitale? Un incubo”, LA STAMPA, 27 marzo 2016

Avete voluto la democrazia digitale? E adesso beccatevi gli insulti in 140 caratteri di Donald Trump. Avete fomentato la purezza ideologica e l’intransigente idealismo giovanile, a destra come a sinistra? E allora non lamentatevi, se gli spettri del fascismo e della jihad globale minacciano le nostre società. 

martedì 22 marzo 2016

GOVERNO USA E MULTINAZIONALI. F. RAMPINI, Usa, Fbi sarebbe in grado di sbloccare iPhone senza l'aiuto di Apple, LA REPUBBLICA, 22 marzo 2016

un altro colpo di scena, forse il più clamoroso, nel braccio di ferro che oppone il governo degli Stati Uniti ad Apple, riguardo alla privacy degli iPhone e le indagini su attentati terroristici o altri crimini. Il caso più scottante è quello che riguarda l'iPhone usato dai due terroristi che fecero la strage di San Bernardino, in California, nel dicembre scorso.