martedì 17 dicembre 2024

VIOLENZA MADE IN USA. MAGGIO G., La pistola 9 mm e la scuola cristiana: chi era Natalie Rupnow, la studentessa della strage in Wisconsin, LA STAMPA, 17.12.2024

 Aveva 15 anni Natalie Rupnow, conosciuta come Samantha, la studentessa che ieri in una scuola cristiana privata a Madison, nel Wisconsin, con una pistola ha ucciso due persone, uno studente e un insegnante, ferendone altri sei tra cui due studenti che versano in condizioni critiche. Lo ha riferito il capo della polizia di Madison, Shon Barnes. Un insegnante e tre studenti sono stati portati in ospedale con ferite meno gravi e due di loro sono stati dimessi in serata.

mercoledì 11 dicembre 2024

SANITA' IN AMERICA E ASSICURAZIONI. DEL CORNO M., Perché gli statunitensi odiano le assicurazioni sanitarie (e i manger che le guidano)? I numeri di un sistema fallimentare, IL FATTO, 10.12.2024

 Poche ore dopo l’assassinio del suo amministratore delegato, Brian Thompson, il colosso assicurativo medico statunitense UnitedHealthcare (516 miliardi di dollari di valore di borsa) è stato costretto a chiudere i commenti nei suoi profili sui social media. Le pagine dell’assicuratore sono state sommerse di commenti che celebravano le gesta del killer e riversavano on line testimonianze sulle discutibili pratiche della compagnia. Tantissimi i casi di chi si era visto negare, ridurre, ritardare i rimborsi per spese mediche e sanitarie sostenute, oppure a cui era stata preclusa la possibilità di una cura o un intervento.

POLITICA E VIOLENZA. IL CASO DI L. MANGIONE. DA IL DUBBIO, 10.12.2024

 

VIOLENZA E POLITICA. IL CASO DI L. MANGIONE. ZACCARIA D., Luigi Mangione, il killer idolatrato dal web, IL DUBBIO, 10.12.2024

martedì 19 novembre 2024

ELEZIONI PRESIDENZIALI 2024. LA VITTORIA DI TRUMP. G. PISA, La Bibbia e la ruggine. Quali ragioni nella vittoria di Donald Trump?, FUTURASOCIETA', 11.11.2024

 Spunti di analisi e di riflessione sui principali contenuti, sociali e politici, della rielezione di Donald Trump.

Molte le ragioni e le “connotazioni sociali” della vittoria presidenziale di Donald Trump negli Stati Uniti: ragioni che si possono (si devono) discutere e problematizzare; che non possono tradursi in giustificazioni e compiacimenti; che non modificano il profilo del presidente eletto, un profilo reazionario, con una proposta politica che prospetta soluzioni al disagio e alla sofferenza di ampia parte della popolazione statunitense ma concretizza provvedimenti a vantaggio dei ceti abbienti, di precisi segmenti dell’élite economica nordamericana; che si ammanta di una convincente retorica “antisistema”, pur essendo, come nella migliore tradizione populista, parte integrante di (una specifica componente) di quel medesimo “sistema”. Non è la logica “sistema-antisistema”, dunque, a spiegare il risultato elettorale e il successo politico di Trump; molto meglio possono farlo l’analisi delle contraddizioni e delle polarizzazioni sociali e delle condizioni e degli effetti delle profonde e pesanti diseguaglianze sociali che attraversano in maniera lacerante gli Stati Uniti.