mercoledì 16 settembre 2020

EPIDEMIE PANDEMIE GLI AMERICANI VOGLIONO TORNARE ALLA NORMALITA' CHE CI STA DISTRUGGENDO. A. CARROLL, Stop Expecting Life to Go Back to Normal Next Year, THE NYT, 15 settembre 2020

 https://www.nytimes.com/2020/09/15/opinion/coronavirus-precautions.html

Credit...Brendan Mcdermid/Reuters

In Two Phone Calls, I Learned 

Just Who Counts in New York

https://www.nytimes.com/2020/09/15/opinion/cynthia-nixon-new-york-schools.html

Nell'articolo di C. Nixon si parla dei tagli che ci sono stati nelle scuole pubbliche americane in questi anni; dell'impreparazione in cui si trovano nel riaprirle come se tutto fosse tornato normale; del fatto che ci si preoccupa di mettere in sicurezza gli studi televisivi ma non le scuole


mercoledì 9 settembre 2020

EPIDEMIE PANDEMIE E MENZOGNE POLITICHE. REDAZIONE, oronavirus, Trump: "Sapevo del pericolo, ma ho minimizzato". La rivelazione nel nuovo libro di Bob Woodward, REPUBBLICA.IT, 9 settembre 2020

 WASHINGTON - Il nuovo libro del giornalista del Watergate Bob Woodward contiene giudizi duri su Trump di molti ex dirigenti della sicurezza. L'ex capo del Pentagono James Mattis lo definisce "pericoloso" e "inadatto" ad essere il commander in chief. L'ex capo della National Intelligence Dan Coat invece, scrive Woodward,  "continua a coltivare la segreta convinzione, benchè non supportata da prove di intelligence, che Putin abbia qualcosa su Trump. Come altro spiegare il comportamento del presidente? Coats non è in grado di vedere altre spiegazioni".



martedì 7 luglio 2020

CHICAGO 25 ANNI FA, M. D'ERAMO, Il maiale e il grattacielo, 25 anni dopo, SINISTRAINRETE, 1 luglio 2020

Il capitalismo sconvolge e rivoluziona tutto, tranne le regole del suo funzionamento e i meccanismi che questo induce. Già 25 anni fa la storia di Chicago si presentava come un’archeologia del capitale, “in quanto scavo nei vari strati delle macerie che esso ha lasciato, degli eserciti umani che ha spostato e mandato allo sbaraglio”. Pubblichiamo la postfazione alla nuova edizione del saggio “Il maiale e il grattacielo” di Marco D’Eramo, in questi giorni in libreria per Feltrinelli

Siamo a una sessantina di km a ovest del lago Michigan, dove i suburbi di Chicago si estendono sempre più intervallati e i pendolari si svegliano sempre più presto per andare a lavorare a downtown. Aurora è un comune di 200.000 abitanti, riproduzione frattale, in piccolo, della città di cui è suburbio: fondata nel 1845, pochi anni dopo Chicago, come la sua città madre divenne florida per le ferrovie, visto che qui nel 1856 la Chicago Burlington and Quincy Railroad aprì uno dei suoi stabilimenti più grandi e fu fino agli anni ’60 del secolo scorso il suo più importante datore di lavoro, prima di chiudere definitivamente all’inizio degli anni ‘70. Come Chicago, Aurora ospita opere architettoniche di valore (edifici di Frank Lloyd e di Mies van der Rohe, tra gli altri).

martedì 9 giugno 2020

RAZZISMO MADE IN USA. L. MAZZONI, George Floyd, la repressione negli Usa è endemica. Basta leggere ‘Odissea Americana’ per capirlo, IL FATTO, 9 giugno 2020

La notte adesso è perforata da un continuo effetto doppler di sirene che vanno e vengono. Monk supera folle infuriate che si riversano su e giù per tutta la avenue, scagliando mattoni e bottiglie e lattine su un torrente di traffico intontito convogliato tra le volanti. In lontananza, le auto della polizia hanno sbarrato il prossimo incrocio, c’è una sfilza di poliziotti all’erta, con la divisa nera e i fucili. Il cielo scuro sopra Monk sembra frantumarsi in un cicaleccio cupo e vorticoso nell’aria torbida. Alza lo sguardo: il primo “uccello di ghetto” della notte svolazza allontanandosi, quelle pale d’elicottero che fuggono via nell’oscurità, e il faro che fruga per tutto il boulevard come un tunnel incandescente. “Coprifuoco d’emergenza in tutta la città” latra l’altoparlante come Dio dal cielo. “Restate nelle vostre case o sarete dichiarati in arresto.”

lunedì 1 giugno 2020

AMERICA IN GINOCCHIO 3. RIVOLTE ANTIRAZZISTE E MESSE AL BANDO. REDAZIONE, Trump mette al bando gli antifascisti su Twitter: "Sono terroristi". E la Lega mette "like, REPUBBLICA.IT, 1 giugno 2020

Quello di mettere fuorilegge il gruppo Antifa, movimento antifascista internazionale di ispirazione anarchica, socialista e comunista protagonista di scontri violenti contro i suprematisti bianchi di estrema destra, è un vecchio pallino di Donald Trump. Il presidente Usa già in passato ha scritto tweet in cui annunciava di dichiarare Antifa "un'organizzazione terroristica".

Oggi sull'account Twitter di Trump si legge: "Gli Stati Uniti d'America designeranno Antifa come organizzazione terroristica". E fin qui nulla di nuovo. La novità è che a mettere like è anche la Lega di Matteo Salvini


AMERICA IN GINOCCHIO 2. LA CASA BIANCA SI OSCURA. DA CORRIERE.IT, 1 giugno 2020


AMERICA IN GINOCCHIO. CORRIERE.IT, 1 giugno 2020


"Era dalla morte di Martin Luther King che l'America non fronteggiava una rivolta di queste dimensioni. Il Paese è sconvolto da quel video preso col cellulare, evocazione di un passato terribile: il lato più oscuro della nostra Storia, fatto di ingiustizie e linciaggi. Purtroppo, non c'è un Robert Kennedy a trovare le parole giuste per parlare a chi è offeso e furioso. Donald Trump governa cavalcando le divisioni. E questo non porta a niente di buono (...) 
Bill Schneider, politologo americano intervistato da A. Lombardi, LA REPUBBLICA, 31 maggio 2020

domenica 31 maggio 2020

EPIDEMIE PANDEMIE E VIOLENZE RAZZISTE. L. CELADA, L’America brucia e il tiranno è asseragliato nel palazzo, IL MANIFESTO, 31 maggio 2020

New York, Atlanta, Dallas, Los Angeles, Oakland, Louisville, Detroit, il «virus» di Minneapolis si diffonde e contagia il paese esplicitando sintomi di una patologia profonda.

sabato 23 maggio 2020

EPIDEMIE PANDEMIE E TEST NUCLEARI. REDAZIONE, Usa, Trump pensa a un test nucleare. Sarebbe il primo dal 1992, REPUBBLICA.IT, 23 maggio 2020

Funzionari dell'Amministrazione Trump avrebbero discusso se condurre il primo test nucleare americano dal 1992. Secondo quanto riporta il Washington Post, citando sue fonti, rappresentanti dei vertici delle agenzie di sicurezza nazionale Usa ne avrebbero parlato in un una riunione, venerdì scorso.

lunedì 11 maggio 2020

EPIDEMIE PANDEMIE E NATIVI AMERICANI. SIOUX A RISCHIO. A. LOMBARDI, La guerra del Covid tra i Sioux e la governatrice: a rischio la riserva di Toro Seduto, REPUBBLICA.IT, 11 maggio 2020

Corvo virus non avrai il mio scalpo. È guerra aperta fra gli ultimi Sioux del Dakota del Sud, impegnati nel tentare di tenere al riparo la loro tribù dal virus e la governatrice repubblicana di quello Stato, Kristi Noem. Che invece gli ha intimato di rimuovere i blocchi stradali eretti per impedire l'ingresso nella riserva dei nativi: quella Cheyenne River Indian Reservation, a cavallo fra le contee di Dewey e Ziebach, dove nel 1890 venne ucciso il mitico Toro Seduto

EPIDEMIE PANDEMIE E DISOCCUPAZIONE IN USA. L. NAPOLEONI, Coronavirus, gli Usa stanno per toccare il fondo ma Wall Street resta ottimista. Ecco perché, IL FATTO, 10 maggio 2020

Un’altra settimana surreale sul mercato finanziarioGli indici di borsa americani sono finiti in positivo nonostante i dati sulla disoccupazione siano stati i peggiori dai tempi della Grande depressione. Venerdì l’ultimo rapporto sull’occupazione ha confermato che ad aprile 20,5 milioni di lavoratori hanno perso il lavoro portando il tasso di disoccupazione al 14,7 per cento. Interrogatesi sul perché la reazione di Wall Street a statistiche tanto negative sia stata positiva, economisti ed analisti hanno attribuito tale ottimismo alle dichiarazioni della Casa Bianca sugli accordi commerciali con la Cina. Secondo l’amministrazione Trump, insomma, siamo vicini ad un’intesa commerciale solida.

mercoledì 6 maggio 2020

EPIDEMIE PANDEMIE E ACCUSE ALLA CINA. REPUBBLICA.IT, 4 MAGGIO 2020

M. Pompeo dice due cosa diverse contemporaneamente

EPIDEMIE PANDEMIE ED ECONOMIA DA RIAVVIARE. REDAZIONE, Coronavirus, Trump: “Possibili nuove vittime, ma dobbiamo riaprire”. La Cina risponde alle accuse sull’origine del Covid: “Mostrate le prove”, IL FATTO, 6 maggio 2020

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump preme per una ripartenza rapida dopo il lockdown. Anche se significa correre dei rischi. “Non possiamo tener chiuso il nostro Paese per i prossimi cinque anni – ha detto durante la visita a una fabbrica di mascherine in Arizona – Alcuni saranno colpiti duramente? Sì. Ma dobbiamo aprire il nostro Paese e dobbiamo aprirlo presto”, ha incalzato. Trump ha poi ribadito il concetto ai microfoni di Abc News. Alla domanda sulla perdita di vite umane per riaprire l’economia, il presidente ha risposto che “sarà possibile, perché non resteremo confinati nelle nostre case”. Oggi negli Stati Uniti il numero di casi di coronavirus ha superato quota 1,2 milioni, mentre i decessi – dichiara la Johns Hopkins University – sono quasi 71.000.

sabato 11 aprile 2020

EPIDEMIE PANDEMIE FRA POVERI E DETENUTI. M. CATUCCI, L’isola-cimitero di New York, dove i poveri sono seppelliti dai detenuti, IL MANIFESTO, 11 aprile 2020

Hart Island fa parte del piccolo arcipelago delle Isole Pelham, all’estremità occidentale del Bronx, a New York City. Da oltre 150 anni viene utilizzata per seppellire chi non può permettersi funerali o posti al cimitero: ci sono sepolti i resti di oltre un milione di persone anche se dal primo decennio del XXI secolo le sepolture erano meno di 1.500 all’anno. Prima della pandemia.

venerdì 10 aprile 2020

EPIDEMIE PANDEMIE E L'ANSIA DA PRESTAZIONE DA SUPER-POTENZA. REDAZIONE, Coronavirus nel mondo: gli Usa superano la Spagna: più di 16 mila morti. A New York si registrano più casi che in qualsiasi altro Paese, REPUBBLICA.IT, 10 aprile 2020

Sono un milione e 600 mila le persone contagiate nel mondo da coronavirus secondo gli utimi dati elaborati dalla John Hopkins University. Il bilancio delle vittime negli Stati Uniti ha superato quota 16 mila. I morti per coronavirus sono ora 16.129, più della Spagna, i casi di contagio 454.304. Solo l'Italia ha un bilancio di vittime più pesante. Nelle ultime 24 ore le vittime negli Usa sono stati 1.783. E sull'emergenza è intervenuto l'ex presidente Barack Obama: "Bisogna dire la verità. L'errore più grande che si può fare in questo momento è disinformare". L'ex capo della Casa Bianca, rivolgendosi in video collegamento con alcuni sindaci, ha affermato che è più che mai necessario "dire chiaramente alla gente a cosa si va incontro" e "seguire il più possibile i consigli degli esperti".


EPIDEMIE PANDEMIE E FOSSE COMUNI. P. DEL RE, New York, fossa comune per i morti di coronavirus, REPUBBLICA.IT, 10 aprile 2020

Sono così tanti i morti per coronavirus nello stato di New York che i cimiteri non possono più accoglierli per dar loro una degna sepoltura. Perciò le autorità americane hanno optato per le fosse comuni, com'è accaduto in altre, spaventose pandemie del passato. E una fossa comune è stata scavata a Hart Island, nel distretto del Bronx: decine di lavoratori sono stati assunti a contratto proprio per scavare una grande tomba che potesse contenere chi ha perso la vita a causa del Covid-19, nel luogo dove solitamente riposano i corpi di chi non ha parenti o la cui famiglia non è in grado di sostenere le spese per il funerale e la sepoltura.

Hart Island: ma non è ' il set di un film horror


giovedì 9 aprile 2020

EPIDEMIE PANDEMIE E LA POSIZIONE DI TRUMP. M. PIGNATELLI, Da «coronavirus» a «virus cinese»: così Trump si difende attaccando Pechino, IL SOLE 24 ORE, 20 marzo 2020

L’immagine più emblematica della nuova escalation è stata catturata giovedì da un fotografo del Washington Post: le note del briefing ormai quotidiano con la stampa di Donald Trump su cui il prefisso “corona” era stato cancellato con una croce e sostituito dall’aggettivo “cinese”. Perché, nella retorica sempre più aggressiva del presidente americano (e del suo staff), non si tratta tanto del “coronavirus”, quanto del “virus cinese”, con origine nel Paese asiatico e da lì lasciato colpevolmente diffondersi.

lunedì 6 gennaio 2020

CLASSE OPERAIA SINDACATO E SCIOPERO NEGLI USA OGGI. F. MOMETTI, La solitudine operaia nel corrotto crepuscolo del sindacato dell’auto negli USA, CONNESSIONI PRECARIE, 27 dicembre 2019

Che cosa si è ottenuto scioperando 40 giorni di fila contro un’azienda multinazionale il cui secondo maggior azionista è il sindacato che ha indetto lo sciopero? La domanda è legittima. Se la sono posta, su Facebook, alcuni operai della General Motors (GM) americana guardando l’accordo contrattuale sottoscritto dal sindacato United Auto Workers (UAW) alla fine di ottobre.