sabato 2 marzo 2013

FALLIMENTO DELLO STATO. REDAZIONE, Usa, scattano i tagli alla spesa federale Obama: «Perderemo 750mila posti di lavoro», IL CORRIERE DELLA SERA, 2 marzo 2013


Non c'è accordo: tagli per 85 miliardi. Il presidente: «Paga la classe media, sostituire tagli con un approccio bilanciato»


Obama non ce l'ha fatta: non è stato raggiunto alcun accordo con i repubblicani e i tagli automatici alla spesa statunitense sono entrati in vigore (a mezzanotte ora americana, all'alba di sabato in Italia). Il presidente ha provato a tranquillizzare il Paese: anche se il «sequester» - il taglio automatico di 85 miliardi di dollari alla spesa federale - non causerà un'altra crisi finanziaria, si farà sentire sull'economia americana. «Sono tagli stupidi e non necessari - ha detto Obama -. Avranno un effetto domino sull'economia e causeranno la perdita di 750.000 posti di lavoro». Il rischio è infatti una brusca frenata della ripresa, anche alla luce del forte calo dei redditi crollati in febbraio del 3,6%, la flessione maggiore dal 1993. «Ritengo che possiamo e dobbiamo sostituire i tagli con un approccio bilanciato - ha aggiunto il presidente -. Non tutti sentiranno i tagli automatici alla spesa subito, ma avranno un impatto reale: molte famiglie della classe media vedranno la loro vita cambiare in modo significativo». Obama chiede dunque al Congresso di rimpiazzare il «sequester» - che è stato costretto a introdurre per legge - con una combinazione di tagli alla spesa mirati e riforme. «Ritengo che possiamo, dobbiamo farlo» ha detto nel consueto discorso settimanale su radio e web.
«TAGLI ARBITRARI» - Obama non usa mezze parole e punta il dito contro i Repubblicani, sui quali scarica la colpa dell'impasse accusandoli di difendere i più ricchi con la loro opposizione a misure fiscali che colpirebbero i redditi più elevati. «Con loro non è facile un accordo. L'unica cosa che hanno proposto è rimpiazzare tagli arbitrari con tagli arbitrari ancora peggiori», ha detto Obama in una conferenza stampa convocata repentinamente, dopo che anche l'ultimo tentativo di raggiungere un'intesa è naufragato con i leader del Congresso che hanno lasciato la Casa Bianca con un nulla di fatto. «Le riduzioni del deficit e del debito da sole non sono una politica economica. Io voglio essere sicuro che si parli anche di crescita» ha aggiunto Obama riferendosi indirettamente alla proposta dei repubblicani, contrari a un qualsiasi aumento delle tasse anche per i più ricchi e che premono per un risanamento dei conti che passi solo per una riduzione della spesa pubblica.
LA GAFFE FANTASCIENTIFICA - La stanchezza ha giocato un brutto scherzo a Barack Obama che ha fatto un'imperdonabile gaffe (per i fan) mescolando elementi di «Guerre Stellari» con quelli di «Star Trek». Rispondendo ad una domanda della Cnn sulla mancata intesa tra Repubblicani e Democratici per scongiurare il «sequester» ha risposto che purtroppo non, «ha il potere di effettuare la fusione mentale che hanno i cavalieri Jedi», per convincere i congressisti riluttanti. I fan delle due saghe di fantascienza sono insorti. La «fusione mentale» è il potere più noto del dottor Spock, il vulcaniano, primo ufficiale della Uss Enteprise, co-protagonista di Star Trek. Potere che non ha nulla a che fare con «la forza» dei cavalieri Jedi.
LE PAURE DEL PENTAGONO: MISSIONI A RISCHIO - In base ai tagli automatici alla spesa che scattano oggi, il bilancio del Pentagono fino a settembre viene ridotto dell'8 per cento. Questa incertezza, ha detto Hagel parlando per la prima volta ai giornalisti da quando ha assunto l'incarico di segretario alla Difesa, «mette a rischio la nostra capacità di condurre efficacemente tutte le nostre missioni». Già l'ormai ex capo del Pentagono Leon Panetta aveva fatto sapere che, con una potenziale riduzione di 46 miliardi di dollari delle spese, gran parte degli 800 mila dipendenti civili del Dipartimento della Difesa potrebbe essere messa in congedo non retribuito un giorno alla settimana.

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