lunedì 24 marzo 2025

LA MORTE DI J. F. KENNEDY E I DOCUMENTI DESECRETATI. BERNARDI M., Documenti desecretati rivelano legami tra l’omicidio Kennedy e la sinistra italiana, UNITA.TV, 21.03.2025

 Recentemente, Donald Trump ha reso pubbliche circa 64 mila pagine di documenti riguardanti l’omicidio di John Fitzgerald Kennedy, suscitando un rinnovato interesse per le connessioni internazionali legate a questo evento storico. Tra i rapporti desecretati, emergono dettagli che collegano l’assassinio del presidente americano a figure della sinistra italiana, tra cui lo scrittore e artista Carlo Levi, autore di “Cristo si è fermato a Eboli“. Questi documenti offrono uno spaccato affascinante e complesso delle dinamiche politiche dell’epoca, rivelando come i servizi segreti americani monitorassero attentamente le attività dei partiti di sinistra in Europa.


Il rapporto dell’fbi e la riunione a roma

Il 17 dicembre 1964, l’agente dell’FBI Benjamin McManus inviò un rapporto ai superiori riguardo a un incontro avvenuto a Roma, organizzato da Carlo Levi e Gianfranco Corsini, capo della redazione Esteri della pubblicazione “Paese Sera“. Questo incontro, che ha attirato l’attenzione dell’agenzia, si è svolto nella casa di un artista americano, Charles Keller, e ha visto la partecipazione di diverse figure legate al Partito Comunista Italiano . Il documento, rimasto segreto per oltre sessant’anni, rivela come i servizi segreti statunitensi fossero preoccupati per le possibili influenze sovietiche e per le narrazioni che circolavano in Europa riguardo all’omicidio di Kennedy.

Nel contesto della Guerra Fredda, l’omicidio di Kennedy, avvenuto il 22 novembre 1963, rappresentava un evento cruciale che poteva influenzare le percezioni politiche sia negli Stati Uniti che in Europa. Con la leadership sovietica in transizione da Nikita Krusciov a Leonid Brèžnev, i servizi segreti americani erano particolarmente vigili nei confronti delle attività comuniste, e l’Italia, con il suo forte movimento di sinistra, era sotto osservazione. Il rapporto di McManus sottolinea l’importanza di monitorare le riunioni tra intellettuali e politici di sinistra, poiché si temeva che potessero alimentare teorie del complotto contro la CIA.

La cia e le teorie del complotto

Nel marzo 1964, la CIA aveva già segnalato un articolo di Gianfranco Corsini pubblicato su “Rinascita“, in cui si avanzavano ipotesi sul coinvolgimento della CIA nell’assassinio di Kennedy. Questo articolo contribuiva a diffondere la convinzione che l’agenzia avesse orchestrato l’omicidio, distogliendo l’attenzione da Lee Harvey Oswald e dalle sue presunte connessioni con l’Unione Sovietica. Il rapporto di McManus, classificato come “Secret”, evidenziava l’interesse dell’agenzia per le attività di Corsini e il suo ruolo nel finanziare la missione di Mark Lane in ItaliaLane, un attivista americano, si era impegnato a diffondere informazioni sul presunto coinvolgimento dei servizi segreti statunitensi nella morte di Kennedy, cercando di contrastare la narrazione ufficiale.

Il 7 aprile 1964, Lane partecipò a un incontro a Roma, dove espresse le sue opinioni sul caso Oswald. Questo incontro, organizzato da Corsini e Levi, ha attirato l’attenzione dell’FBI, che vedeva in esso un potenziale tentativo di screditare la versione ufficiale dell’omicidio. La CIA, preoccupata per l’impatto di tali teorie, monitorava attentamente le interazioni tra intellettuali e politici di sinistra, temendo che potessero influenzare l’opinione pubblica e alimentare sentimenti antiamericani.

Il ruolo di carlo levi e il governo ungherese

Carlo Levi, noto per il suo antifascismo e il suo impegno politico, è citato nel rapporto dell’FBI come co-organizzatore dell’incontro a casa di KellerLevi, che aveva subito il confino in Basilicata durante il regime fascista e successivamente era stato esule in Francia, rappresentava una figura di spicco nel panorama politico italiano. La sua partecipazione a eventi di questo tipo solleva interrogativi sulle sue posizioni politiche e sul suo coinvolgimento in attività che potevano essere percepite come antiamericane.

Il rapporto di McManus menziona anche il finanziamento del viaggio di Lane in Europa, che sarebbe stato coperto dal governo ungherese. Questo particolare ha suscitato ulteriori sospetti da parte della CIA, che vedeva in questo supporto un tentativo di influenzare l’opinione pubblica europea contro gli Stati Uniti. La connessione tra LeviLane e il governo ungherese, parte del blocco sovietico, ha alimentato le teorie di un complotto internazionale volto a screditare la narrazione ufficiale sull’omicidio di Kennedy.

Questi documenti desecretati non solo offrono uno sguardo sulle dinamiche politiche dell’epoca, ma evidenziano anche il modo in cui le agenzie di intelligence monitoravano e reagivano alle attività di figure influenti nel panorama politico europeo.

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