Gli insegnanti, con i loro sindacati sotto attacco, stanno diventando altrettanto sostituibili che i dipendenti a paga minima di Burger King. Disprezziamo gli insegnanti veri – quelli con la capacità di ispirare i bambini a pensare, quelli che aiutano i giovani a scoprire i propri doni e potenziali – e li sostituiamo con istruttori che insegnano in funzione di test stupidi e standardizzati. Questi istruttori obbediscono. Insegnano ai bambini a obbedire. E questo è il punto. Il programma ‘No Child Left Behind’, sul modello del “Miracolo Texano”, è una truffa. Non ha funzionato meglio del nostro sistema finanziario deregolamentato. Ma quando si esclude il dibattito, queste idee morte si autoperpetuano.Il superamento di test a scelta multipla [bubble test] celebra e premia una forma peculiare di intelligenza analitica.
Questo tipo di intelligenza è apprezzato dai gestori e dalle imprese del settore finanziario. Non vogliono dipendenti che pongano domande scomode o verifichino le strutture e gli assiomi esistenti. Vogliono che essi servano il sistema. Questi testi producono uomini e donne che sanno leggere e far di conto quanto basta per occupare posti di lavoro relativi a funzioni e servizi elementari. I test elevano quelli che hanno i mezzi finanziari per prepararsi ad essi. Premiano quelli che rispettano le regole, memorizzano le formule e mostrano deferenza all’autorità. I ribelli, gli artisti, i pensatori indipendenti, gli eccentrici e gli iconoclasti – quelli che marciano al suono del proprio tamburo – sono eliminati.
“Immagina” ha detto un insegnante di scuola pubblica di New York che ha chiesto di non fare il suo nome, “ di andare ogni giorno al lavoro sapendo che molto di quello che fai è una truffa, sapendo che non stai in alcun modo preparando gli studenti alla vita in un mondo sempre più brutale, sapendo che se non continui, secondo copione, con i tuoi corsi di preparazione ai test, e anzi se non migliori al riguardo, resterai senza lavoro. Fino a pochissimo tempo fa, il preside di una scuola era qualcosa di simile a un direttore d’orchestra: una persona che aveva una profonda esperienza e conoscenza della parte e della collocazione di ogni membro e di ogni strumento. Negli ultimi dieci anni ho assistito all’emergere sia dell’Accademia della Leadership del [sindaco] Mike Bloomberg sia dell’Accademia dei Sovrintendenti di Eli Broad, entrambe create esclusivamente per produrre all’istante presidi e sovrintendenti che si modellano sugli amministratori delegati delle imprese. Come è possibile che una cosa del genere sia legale? Come vengono riconosciute tali accademie? Di leader di che qualità ha bisogno una “accademia della leadership”? Che tipo di società consente a persone simili di amministrare le scuole dei suoi bambini? I testi di alto livello possono essere inutili da punto di vista pedagogico ma sono un meccanismo brillante per minare il sistema scolastico, instillando paura e creando una giustificazione perché se ne impossessino le imprese. C’è qualcosa di grottesco nel fatto che la riforma dell’istruzione sia diretta non da educatori bensì da finanzieri e speculatori e miliardari.”
Gli insegnanti, sotto attacco da ogni direzione, stanno abbandonando la professione. Anche prima del blitzkrieg della “riforma” stavamo perdendo metà di tutti gli insegnanti nell’arco di cinque anni da quando avevano iniziato a lavorare, e si trattava di persone che avevano speso anni e molte migliaia di dollari per diventare insegnanti. Come può aspettarsi il paese di trattenere professionisti dignitosi e addestrati di fronte all’ostilità delle condizioni attuali? Sospetto che i gestori di fondi speculativi che stanno dietro il nostro sistema delle scuole parificate – il cui interesse principale non è certo l’istruzione – siano felicissimi di sostituire gli insegnanti veri con istruttori non sindacalizzati e scarsamente addestrati. Insegnare sul serio significa instillare i valori e il sapere che promuovono il bene comune e proteggono una società dalla follia dell’amnesia della storia. L’ideologia utilitaristica industriale abbracciata dal sistema dei test standardizzati e delle ‘accademie della leadership’ non ha tempo per le sottigliezze e le ambiguità morali intrinseche a un’educazione alle arti liberali. L’industrialismo ruota intorno al culto dell’io. E’ incentrato sull’arricchimento e il profitto personale come solo fine dell’esistenza umana. E quelli che non si adeguano sono messi da parte.
“E’ estremamente avvilente rendersi conto che si sta in realtà mentendo a questi bambini insinuando che questa dieta di letture industriali e di test standardizzati li stia preparando a qualcosa,” ha detto questo insegnante, che temeva di subire rappresaglie dagli amministratori scolastici se questi avessero saputo che stava parlando fuori dai denti. “E’ ancor più avvilente sapere che la tua sussistenza dipende sempre più dal sostenere questa bugia. Ti devi chiedere come mai gli amministratori dei fondi speculativi siano così improvvisamente interessati all’istruzione dei poveri delle città? Lo scopo principale della follia dei test non è di valutare gli studenti, bensì di valutare gli insegnanti.”
“Non posso dirlo con certezza – non con la certezza di un Bill Gates o di un Mike Bloomberg che pontificano con certezza assoluta in un campo del quale non sanno assolutamente nulla – ma sospetto sempre più che uno degli obiettivi principali della campagna per la riforma sia di rendere il lavoro dell’insegnante così degradante e offensivo che gli insegnanti dignitosi e davvero istruiti semplicemente se ne andranno fin quando mantengono ancora un po’ di rispetto per sé stessi,” ha aggiunto. “In meno di un decennio siamo stati spogliati dell’autonomia e siamo sempre più microgestiti. Agli studenti è stato dare il potere di licenziarci per il fallimento nei loro test. Gli insegnanti sono stati assimilati a porci al truogolo e incolpati del collasso economico degli Stati Uniti. A New York ai presidi è stato dato ogni incentivo, sia finanziario sia in termini di controllo, perché sostituiscano gli insegnanti esperti con reclute di 22 anni fuori ruolo. Costano meno. Non sanno niente. Sono malleabili e vulnerabili alla revoca.”
La demonizzazione degli insegnanti è un’altra finta della propaganda, un modo, da parte dell’industria, di sviare l’attenzione dal furto di circa 17 miliardi di dollari di stipendi, salari e risparmi a danno dei lavoratori statunitensi e da un panorama in cui un lavoratore su sei è disoccupato. Gli speculatori di Wall Street hanno saccheggiato il Tesoro statunitense. Hanno frustrato ogni tipo di regolamentazione. Hanno evitato incriminazioni penali. Stanno svuotando i servizi sociali fondamentali. E ora stanno pretendendo di amministrare le nostre scuole e università. “Non solo i riformatori hanno rimosso la povertà come fattore; hanno anche rimosso le attitudini e le motivazioni degli studenti come fattori,” ha detto questo insegnante, che è membro di un sindacato insegnanti. “Sembrano credere che gli studenti siano qualcosa di simile alle piante cui basti dar acqua ed esporle al sole del tuo insegnamento e tutto fiorisce. Questa è una fantasia che insulta sia lo studente sia l’insegnante. I riformatori sono venuti fuori con una varietà di piani insidiosi promossi come passi per professionalizzare il lavoro degli insegnanti. Siccome sono tutti uomini d’affari che non sanno nulla del settore, è superfluo dire che ciò non si fa dando agli insegnanti autonomia e rispetto. Usano remunerazioni basate sul merito in cui gli insegnanti degli studenti che fanno bene nei test a risposta multipla ricevono più soldi e gli insegnanti i cui studenti non fanno così bene nei test a risposta multipla, ricevono meno soldi. Naturalmente l’unico modo in cui ciò potrebbe essere concepito come equo sarebbe se in ogni classe si avesse un gruppo identico di studenti; una cosa impossibile. Lo scopo vero della remunerazione in base al merito consiste nel dividere gli insegnanti gli uni dagli altri spingendoli alla caccia agli studenti più brillanti e più motivati e a istituzionalizzare ulteriormente l’idea idiota dei test standardizzati. C’è sicuramente un’intelligenza diabolica all’opera in tutto ciò.”
“Se si può dire che l’amministrazione Bloomber sia riuscita in qualcosa,” ha detto, “ha avuto successo nel trasformare le scuole in fabbriche di stress in cui gli insegnanti scorrazzano a chiedersi se è possibile compiacere i propri presidi, se la propria scuola sarà ancora aperta l’anno prossimo, se il sindacato sarà ancora lì a offrire un qualche genere di protezione, se avranno ancora un posto di lavoro l’anno prossimo. Non è così che si gestisce un sistema scolastico. Così lo si distrugge. I riformatori e i loro compari nei media hanno creato un mondo manicheo di insegnanti cattivi e di insegnanti efficienti. In questo universo alternativo non ci sono altri fattori. Ovvero, tutti gli altri fattori – povertà, genitori degeneri, malattie mentali e denutrizione – sono tutte scuse del Cattivo Insegnante che possono essere superate dal duro lavoro dell’Insegnante Efficiente.”
I davvero istruiti diventano consci. Diventano consapevoli di sé stessi. Non mentono a sé stessi. Non fanno finta che la truffa sia una cosa morale o che l’avidità della imprese sia una cosa buona. Non affermano che le esigenze del mercato possano giustificare moralmente la fame dei bambini o la negazione dell’assistenza medica ai malati. Non cacciano di casa 6 milioni di famiglie come costo della conduzione degli affari. Il pensiero è un dialogo con il proprio io interiore. Quelli che pensano pongono domande, domande che coloro che detengono l’autorità non vogliono siano poste. Ricordano chi siamo, da dove veniamo e dove dovremmo andare. Restano eternamente scettici e diffidenti nei confronti del potere. E sanno che questa indipendenza morale è l’unica protezione dal male radicale che deriva dall’incoscienza collettiva. Questa capacità di pensare è baluardo contro ogni autorità centralizzata che cerchi di imporre un’obbedienza stupida. C’è un’enorme differenza, come comprese Socrate, tra l’insegnare alle persone cosa pensare e l’insegnar loro come pensare. Quelli che sono dotati di una coscienza morale rifiutano di commettere delitti, anche quelli sanzionato dallo stato-impresa, perché alla fine non vogliono vivere con dei criminali, sé stessi.“E’ meglio essere in conflitto con il mondo intero […] che essere in conflitto con me stesso,” disse Socrate.Quelli che sono in grado di porre le domande giuste sono armati della capacità di fare una scelta morale, di difendere il bene contro le pressioni esterne. Ed è per questo che il filosofo Immanuel Kant pone i doveri che abbiamo verso noi stessi prima dei doveri che abbiamo verso gli altri. Il riferimento, per Kant, non è l’idea biblica dell’amore per sé stessi – ama il tuo prossimo come te stesso, fai agli altri quello che vorresti che essi facessero a te – ma il rispetto di sé. Quel che ci dà valore e significato come esseri umani è la capacità di sollevarci ed opporci all’ingiustizia e alla vasta indifferenza morale dell’universo. Una volta morta la giustizia, come sapeva Kant, la vita perde ogni significato. Quelli che obbediscono docilmente alle leggi e alle norme imposte dall’esterno – comprese le leggi religiose – non sono esseri umani morali. L’adempimento di una legge imposta è moralmente neutro. I davvero istruiti mettono le loro volontà al servizio di un’istanza di giustizia, empatia e ragione più elevate. Socrate ha sostenuto la stessa tesi quando ha detto che è meglio patire il male che farlo.
“Il male più grande che sia stato perpetrato,” ha scritto Hannah Arendt, “è il male commesso dai nessuno, ovvero dagli esseri umani che rifiutano di essere persone.” Come ha puntualizzato la Arendt, dobbiamo aver fiducia soltanto in coloro che hanno questa consapevolezza di sé stessi. Questa consapevolezza di sé stessi viene solo dalla coscienza. Viene dalla capacità di guardare la crimine che viene commesso e dire “Io non posso”. Dobbiamo temere, ha ammonito la Arendt, quelli il cui sistema morale è costruito sulla struttura inconsistente dell’obbedienza cieca. Dobbiamo temere quelli che non sono in grado di pensare. Le civiltà prive di coscienza si trasformano in deserti autoritari.
“I malvagi peggiori sono quelli che non ricordano perché non hanno mai prestato attenzione alla questione e, senza ricordo, niente può trattenerli,” scrive la Arendt. “Per gli esseri umani, pensare al passato significa muoversi nella dimensione della profondità, gettando radici e così rendendosi stabili, in modo da non essere spazzati via da qualsiasi cosa possa accadere, lo Zeitgeist [lo spirito del tempo], o la Storia o la semplice tentazione. Il male più grande non è profondo, non ha radici, e poiché non ha radici non ha limiti, può arrivare a estremi impensabili e spazzare il mondo intero.”A nation that destroys its systems of education, degrades its public information, guts its public libraries and turns its airwaves into vehicles for cheap, mindless amusement becomes deaf, dumb and blind. It prizes test scores above critical thinking and literacy. It celebrates rote vocational training and the singular, amoral skill of making money. It churns out stunted human products, lacking the capacity and vocabulary to challenge the assumptions and structures of the corporate state. It funnels them into a caste system of drones and systems managers. It transforms a democratic state into a feudal system of corporate masters and serfs.
Teachers, their unions under attack, are becoming as replaceable as minimum-wage employees at Burger King. We spurn real teachers—those with the capacity to inspire children to think, those who help the young discover their gifts and potential—and replace them with instructors who teach to narrow, standardized tests. These instructors obey. They teach children to obey. And that is the point. The No Child Left Behind program, modeled on the “Texas Miracle,” is a fraud. It worked no better than our deregulated financial system. But when you shut out debate these dead ideas are self-perpetuating.
Passing bubble tests celebrates and rewards a peculiar form of analytical intelligence. This kind of intelligence is prized by money managers and corporations. They don’t want employees to ask uncomfortable questions or examine existing structures and assumptions. They want them to serve the system. These tests produce men and women who are just literate and numerate enough to perform basic functions and service jobs. The tests elevate those with the financial means to prepare for them. They reward those who obey the rules, memorize the formulas and pay deference to authority. Rebels, artists, independent thinkers, eccentrics and iconoclasts—those who march to the beat of their own drum—are weeded out.
“Imagine,” said a public school teacher in New York City, who asked that I not use his name, “going to work each day knowing a great deal of what you are doing is fraudulent, knowing in no way are you preparing your students for life in an ever more brutal world, knowing that if you don’t continue along your scripted test prep course and indeed get better at it you will be out of a job. Up until very recently, the principal of a school was something like the conductor of an orchestra: a person who had deep experience and knowledge of the part and place of every member and every instrument. In the past 10 years we’ve had the emergence of both [Mayor] Mike Bloomberg’s Leadership Academy and Eli Broad’s Superintendents Academy, both created exclusively to produce instant principals and superintendents who model themselves after CEOs. How is this kind of thing even legal? How are such ‘academies’ accredited? What quality of leader needs a ‘leadership academy’? What kind of society would allow such people to run their children’s schools? The high-stakes tests may be worthless as pedagogy but they are a brilliant mechanism for undermining the school systems, instilling fear and creating a rationale for corporate takeover. There is something grotesque about the fact the education reform is being led not by educators but by financers and speculators and billionaires.”
Teachers, under assault from every direction, are fleeing the profession. Even before the “reform” blitzkrieg we were losing half of all teachers within five years after they started work—and these were people who spent years in school and many thousands of dollars to become teachers. How does the country expect to retain dignified, trained professionals under the hostility of current conditions? I suspect that the hedge fund managers behind our charter schools system—whose primary concern is certainly not with education—are delighted to replace real teachers with nonunionized, poorly trained instructors. To truly teach is to instill the values and knowledge which promote the common good and protect a society from the folly of historical amnesia. The utilitarian, corporate ideology embraced by the system of standardized tests and leadership academies has no time for the nuances and moral ambiguities inherent in a liberal arts education. Corporatism is about the cult of the self. It is about personal enrichment and profit as the sole aim of human existence. And those who do not conform are pushed aside.
“It is extremely dispiriting to realize that you are in effect lying to these kids by insinuating that this diet of corporate reading programs and standardized tests are preparing them for anything,” said this teacher, who feared he would suffer reprisals from school administrators if they knew he was speaking out. “It is even more dispiriting to know that your livelihood depends increasingly on maintaining this lie. You have to ask yourself why are hedge fund managers suddenly so interested in the education of the urban poor? The main purpose of the testing craze is not to grade the students but to grade the teacher.”
“I cannot say for certain—not with the certainty of a Bill Gates or a Mike Bloomberg who pontificate with utter certainty over a field in which they know absolutely nothing—but more and more I suspect that a major goal of the reform campaign is to make the work of a teacher so degrading and insulting that the dignified and the truly educated teachers will simply leave while they still retain a modicum of self-respect,” he added. “In less than a decade we been stripped of autonomy and are increasingly micromanaged. Students have been given the power to fire us by failing their tests. Teachers have been likened to pigs at a trough and blamed for the economic collapse of the United States. In New York, principals have been given every incentive, both financial and in terms of control, to replace experienced teachers with 22-year-old untenured rookies. They cost less. They know nothing. They are malleable and they are vulnerable to termination.”
The demonizing of teachers is another public relations feint, a way for corporations to deflect attention from the theft of some $17 billion in wages, savings and earnings among American workers and a landscape where one in six workers is without employment. The speculators on Wall Street looted the U.S. Treasury. They stymied any kind of regulation. They have avoided criminal charges. They are stripping basic social services. And now they are demanding to run our schools and universities.
“Not only have the reformers removed poverty as a factor, they’ve removed students’ aptitude and motivation as factors,” said this teacher, who is in a teachers union. “They seem to believe that students are something like plants where you just add water and place them in the sun of your teaching and everything blooms. This is a fantasy that insults both student and teacher. The reformers have come up with a variety of insidious schemes pushed as steps to professionalize the profession of teaching. As they are all businessmen who know nothing of the field, it goes without saying that you do not do this by giving teachers autonomy and respect. They use merit pay in which teachers whose students do well on bubble tests will receive more money and teachers whose students do not do so well on bubble tests will receive less money. Of course, the only way this could conceivably be fair is to have an identical group of students in each class—an impossibility. The real purposes of merit pay are to divide teachers against themselves as they scramble for the brighter and more motivated students and to further institutionalize the idiot notion of standardized tests. There is a certain diabolical intelligence at work in both of these.”
“If the Bloomberg administration can be said to have succeeded in anything,” he said, “they have succeeded in turning schools into stress factories where teachers are running around wondering if it’s possible to please their principals and if their school will be open a year from now, if their union will still be there to offer some kind of protection, if they will still have jobs next year. This is not how you run a school system. It’s how you destroy one. The reformers and their friends in the media have created a Manichean world of bad teachers and effective teachers. In this alternative universe there are no other factors. Or, all other factors—poverty, depraved parents, mental illness and malnutrition—are all excuses of the Bad Teacher that can be overcome by hard work and the Effective Teacher.”
The truly educated become conscious. They become self-aware. They do not lie to themselves. They do not pretend that fraud is moral or that corporate greed is good. They do not claim that the demands of the marketplace can morally justify the hunger of children or denial of medical care to the sick. They do not throw 6 million families from their homes as the cost of doing business. Thought is a dialogue with one’s inner self. Those who think ask questions, questions those in authority do not want asked. They remember who we are, where we come from and where we should go. They remain eternally skeptical and distrustful of power. And they know that this moral independence is the only protection from the radical evil that results from collective unconsciousness. The capacity to think is the only bulwark against any centralized authority that seeks to impose mindless obedience. There is a huge difference, as Socrates understood, between teaching people what to think and teaching them how to think. Those who are endowed with a moral conscience refuse to commit crimes, even those sanctioned by the corporate state, because they do not in the end want to live with criminals—themselves.
“It is better to be at odds with the whole world than, being one, to be at odds with myself,” Socrates said.
Those who can ask the right questions are armed with the capacity to make a moral choice, to defend the good in the face of outside pressure. And this is why the philosopher Immanuel Kant puts the duties we have to ourselves before the duties we have to others. The standard for Kant is not the biblical idea of self-love—love thy neighbor as thyself, do unto others as you would have them do unto you—but self-respect. What brings us meaning and worth as human beings is our ability to stand up and pit ourselves against injustice and the vast, moral indifference of the universe. Once justice perishes, as Kant knew, life loses all meaning. Those who meekly obey laws and rules imposed from the outside—including religious laws—are not moral human beings. The fulfillment of an imposed law is morally neutral. The truly educated make their own wills serve the higher call of justice, empathy and reason. Socrates made the same argument when he said it is better to suffer wrong than to do wrong.
“The greatest evil perpetrated,” Hannah Arendt wrote, “is the evil committed by nobodies, that is, by human beings who refuse to be persons.”
As Arendt pointed out, we must trust only those who have this self-awareness. This self-awareness comes only through consciousness. It comes with the ability to look at a crime being committed and say “I can’t.” We must fear, Arendt warned, those whose moral system is built around the flimsy structure of blind obedience. We must fear those who cannot think. Unconscious civilizations become totalitarian wastelands.
“The greatest evildoers are those who don’t remember because they have never given thought to the matter, and, without remembrance, nothing can hold them back,” Arendt writes. “For human beings, thinking of past matters means moving in the dimension of depth, striking roots and thus stabilizing themselves, so as not to be swept away by whatever may occur—the Zeitgeist or History or simple temptation. The greatest evil is not radical, it has no roots, and because it has no roots it has no limitations, it can go to unthinkable extremes and sweep over the whole world.”
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