domenica 6 maggio 2012

LIBERISMO E CAPITALISMO MADE IN USA. GAGGI M., Il nuovo manifesto a difesa dei ricchi, IL CORRIERE DELLA SERA, 4 maggio 2012

Nel libro dell' ex banchiere Conard il pensiero della destra liberista americana



L' enorme e crescente sperequazione nella distribuzione dei redditi che negli Stati Uniti ha fatto praticamente sparire il ceto medio, non è una disfunzione dell' economia di mercato: non richiede alcun correttivo. Anzi, è la migliore dimostrazione che il capitalismo funziona. Parola di Edward Conard, 55enne ex banchiere di Bain Capital che quattro anni fa, ormai ricco, ha deciso di ritirarsi per scrivere un libro sulle sue visioni economiche (Unintended consequences, «Conseguenze involontarie») che verrà pubblicato la prossima settimana negli Usa. La destra liberista respinge ogni politica redistributiva e non vuol sentir parlare di un Fisco meno generoso coi miliardari, sostenendo che la bassa tassazione di chi accumula capitale e investe stimola l' economia, crea lavoro. Ma, in genere, non arriva fino a considerare virtuoso il fenomeno della polarizzazione dei redditi, soprattutto in tempi di proteste del «99% contro l' 1%» che possiede gran parte della ricchezza del Paese. Il libro di Conard - un «manifesto dei ricchi» già sotto i riflettori perché l' autore è stato socio di Mitt Romney ed è tuttora suo amico e finanziatore - porta, invece, fino alle estreme conseguenze il ragionamento dei «mercatisti». Al punto di accusare il miliardario Warren Buffett, che «pretende» di pagare più tasse e devolve parte del suo patrimonio in beneficenza, di danneggiare la collettività: sottrae miliardi del suo capitale a investimenti produttivi che potrebbero generare nuova ricchezza. Un saggio che si candida a essere il libro più odiato dell' anno, scriverà domenica il «magazine» del New York Times in un articolo di anticipazione del libro. Un' opera che, vista dall' Europa, sembra arrivare da Marte. Negli Usa, invece, ci si chiede se, nel suo linguaggio immediato senza sfumature imposte da ragioni di opportunità politica e nella sua visione algoritmica della vita, oltre che del mercato, Unintended consequences non rispecchi il vero Romney-pensiero sull' economia e la società. Probabilmente il candidato ha visioni più complesse di quella, assai schematica, di Conard. Ma il suo libro aiuta a capire perché nell' America che si impoverisce i repubblicani possono vincere le elezioni anche conducendo una crociata contro l' aumento delle tasse (oggi molto basse) che gravano sull' élite dei ricchi. Come racconto in un' altra parte di questo giornale, l' altra sera ho assistito a una delle supreme manifestazioni della loro opulenza: l' asta di Sotheby' s nella quale l' Urlo di Munch è stato venduto per quasi 120 milioni di dollari. Record e trionfo dello 0,1%. Fuori, a contestare, un minuscolo presidio di «Occupy Wall Street» e di sindacalisti, nell' indifferenza di una città che, da Wall Street alle mille gallerie d' arte, vive anche di grandi fortune. Così, mentre nel mondo si riempivano le piazze del Primo Maggio, a Union Square, per il lancio della nuova stagione di «Occupy» sono arrivate appena 5 mila persone. massimo.gaggi@rcsnewyork.com

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