venerdì 13 aprile 2012

COMPLOTTI MADE IN USA. MAZZONIS M., Washington, i comunisti della capitale, L'UNITA', 13 aprile 2012

Il rappresentante Allen West ha l’aria gioviale e allegra. E una capigliatura da marine un po’ ridicola. West è un ex veterano dell’Iraq, finito nei guai per le tecniche di interrogatorio adottate per investigare su una minaccia di assalto agli uomini che comandava – rivelatasi infondata – West è diventato una figura pubblica. E nel 2008 è stato eletto in Congresso, diventando una delle figure più radicali (a destra) del partito repubblicano. Un ottima cosa, che dimostra che il racial profiling e i pregiudizi razziali sono sbagliati sia quando sono negativi che quando sono positivi.



Bene, due giorni fa, incontrando gli elettori, West ha spiegato che a Washington ci sono tra i 70 e gli 80 eletti che sono comunisti ma non lo dicono (il video qui sotto). Un classico maccartista completamente fuori tempo. I comunisti di cui parla West sarebbero gli eletti radunati nel progressive caucus, l’ala progressista del partito, più a sinistra della media, ma non certo comunisti. L’interessante della vicenda non sta tanto nella sparata di un deputato estremista, quanto nella sua cultura di riferimento. Gli avversari politici sono nemici che travisano la loro reale identità (come i cineasti perseguitati dal senatore McCarthy negli anni ’50) e le loro intenzioni. Come il signore indicato dalla freccia nella foto grande qui sopra: la minaccia comunista Luther King. Il loro intento è minare il sogno americano dalle fondamenta e distruggere il capitalismo. Come ha detto il vecchio Barney Frank, democratico del Massachusetts, “Nemmeno il senatore McCarthy avrebbe detto una cosa così lontana dalla realtà. Il fatto che West sia una delle stelle del suo partito, la dice lunga su come sono ridotti”. Idee vecchie che forse non hanno più appeal se non nelle frange estreme e nostalgiche degli anni della Guerra Fredda, quelli in cui le cose si dividevano sempre in bene e male. Ci aveva riprovato Bush con i musulmani (o meglio, non Bush, ma le frange estreme collegate al partito repubblicano negli anni di Bush). E infatti lo stesso West, cresciuto politicamente negli anni della “Guerra al terrorismo“, quando un suo collega del Minnesota, Keith Ellison, era stato il primo musulmano ad essere eletto a Washington ne aveva attaccato le credenziali: “E’ contrario ai principi sui quali questo Paese è stato fondato”. Prima il pregiudizio religioso, poi quello politico. Allen West ha un’aria gioviale, ma ha sempre bisogno di avere dei nemici. A guadagnarci il minuscolo partito comunista degli Stati Uniti, che per una volta finisce sui giornali smentendo West.

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