domenica 15 aprile 2012

GANG MADE IN USA. MOLINARI M., Le gang di Chicago, un omicidio al giorno, LA STAMPA, 14 aprile 2012

L’ isolato 3100 di South Springfield Avenue è costituito da una fila di case biancastre, con le pareti in compensato o in mattoni, alcune hanno i vetri rotti, altre il cancello divelto e il giardino a soqquadro. Siamo nel «Little Village» della Cook County dove ogni volta che tramonta il sole iniziano a rullare i tamburi delle gang, escono in strada i pick up a luci spente e, attorno a mezzanotte, c’è chi spara, per vendetta o semplice divertimento. La piccola Aliyah Shell, 6 anni di età, un venerdì di metà marzo si stava addormentando nelle braccia della madre, dentro una delle case dell’isolato 3100 quando un proiettile l’ha raggiunta, uccidendola sul colpo.



In quel fine settimana i morti nel South Shore di Chicago sono stati 10 e i feriti gravi 49, un ritmo che continua dall’inizio dell’anno ed ha portato ieri il sindaco Rahm Emanuel ad ammettere che il numero di omicidi è aumentato del 60 per cento nei primi tre mesi del 2012. Un totale di 120 vittime che assegna a Chicago il primato della violenza nazionale. Per i criminologi del Dipartimento di polizia la ragione è «il clima insolitamente mite» che ha consentito alle gang afroamericane e ispaniche di darsi battaglia nella Cook County in pieno inverno come avviene in genere d’estate, portando fra l’altro ad un aumento del 37 per cento delle sparatorie. La stagione della guerra dunque quest’anno è iniziata con largo anticipo e per capire cosa comporta basta guardare alla dinamica dell’omicidio della piccola Aliya: un pick up senza targa con a bordo due adolescenti della gang dei «Latin Kings», Juan Barraza di 18 anni e l’amico di 16, aveva deciso di attraversare il «Little Village», dove a prevalere sono gli afroamericani, e una volta arrivati nella zona di caccia hanno sparato a caso dentro le case.

Poteva toccare a chiunque ma a morire è stata Aliyah. A dieci minuti di auto dal luogo del delitto c’è il West Rogers Park, un parco dove gli agenti vanno all’alba per raccogliere le salme di chi ha perso i duelli fra piccoli criminali armati di pistole automatiche, e portarli all’obitorio cittadino che si trova nel bel mezzo dei grattacieli della metropoli del Midwest che da qui si vedono in lontananza, mostrando la maestosità di una skyline seconda in America solo a quello di Manhattan. Quando gli agenti riescono, grazie a spiate e tradimenti, a mettere le mani su qualche responsabile dei delitti la destinazione è il carcere della Cook County che è poi anche l’unico edificio in pietra bianca intonsa, circondato da parchi puliti, parcheggi ordinati e insegne stradali non coperte da murales. I miliziani delle gang lo considerano il posto più pulito e sicuro del South Shore, dove si mangia bene, si dorme al caldo e, se i testimoni sono puntuali nel cambiare versione, si può uscire dopo un periodo non troppo lungo per tornare a colpire, sempre di notte e in zone dove l’illuminazione pubblica è carente o assente. Come ad esempio davanti all’isolato 5200 di South Troy Street, vicino al Gage Park, dove Joel Sanroman, 42 anni, è stato freddato dentro casa sua senza che nessuno sappia spiegare perché: è incensurato, mai coinvolto in episodi di violenza. Non c’è motivo né movente e dunque la polizia non ha dubbi nel classificarlo come «delitto di gang» ovvero «random», frutto del caso. Ciò che colpisce, girando in auto attraverso le strade spoglie del Cook County, è la precarietà delle abitazioni, coperte di cartoni, senza nessuna frontiera fisica fra il dentro e il fuori in quartieri senza negozi né stazioni della metro dove l’unico punto di incontro sono i benzinai, che a volte hanno le insegne di Citgo, la compagnia venezuelana importatrice negli Stati Uniti del greggio di Hugo Chavez. Nell’isolato 7500 di South Wolcott Avenue, nel barrio di Gresham, gli equilibri di forza sono rovesciati: abitanti e vittime sono ispanici mentre le scorribande avvengono da parte di gang di giovani afroamericani.

Alle 19,04 di un sabato di marzo Adrian Cruz, 24 anni, è morto mentre camminava per strada. Un’auto gli si è affiancata, si è aperta la portiera e lo hanno crivellato di colpi. La corsa verso lo Stronger Hospital è stata inutile. Agli ospedali accade anche di ritrovarsi le salme davanti all’uscio, come avvenuto al Medical Center dell’Università di Chicago, i cui infermieri hanno rinvenuto il corpo senza vita del 24enne Jeremy Antony dentro un’auto nel parcheggio. L’avevano lasciata con il motore acceso per attirare l’attenzione, quasi fosse il recapito di un pacco a destinazione. Il bagno di sangue che si ripete ogni notte mette sotto pressione il sindaco Rahm Emanuel che ha varato in risposta un piano di emergenza senza precedenti: coprifuoco più estesi nelle zone a rischio, convocazione nelle stazioni di polizia di dozzine di presunti membri delle gang per «colloqui», nuovi apparati di sicurezza attorno alle scuole-roccaforti del microcriminali e oltre 600 agenti catapultati dalle scrivanie dentro pattuglie urbane, con il compito di piantonare negozi di liquori e benzinai, frequenti obiettivi di rapinatori. «Ed è solo l’inizio» assicura Emanuel, determinato ad usare il pugno di ferro per riportare l’ordine nella contea delle gang.

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